côa
Source: Diçionäio zeneise-italian «Giovanni Casaccia» 2ª ed. (1876)
- s. f. Coda: Quel prolungamento più o meno lungo della colonna vertebrale che si stende dalla parte deretana dei quadrupedi e di alcuni rettili; o Quelle penne più lunghe che spuntano dalla parte deretana degli uccelli.
- Coda, per Quella parte di capelli, che si portava in passato dagli uomini, raccolti di dietro e ristretti insieme per mezzo d'un nastro; che anche dicesi Codino.
- per Lo strascico del manto di principi, cardinali, prelati, delle donne, ecc.
- In term. milit. per L'ultima parte' dell'esercito quando e' marcia.
- — da pōmpa; Coda della tromba.
- — da stanghetta dō fuxin; Coda o Gambetta dello scatto. T. degli archib. Estremità posteriore dello scatto piegata a squadra, la qual riceve la pressione del sottoscatto quando si spara.
- — d'aze o de cavallo V. Aze.
- — de comete; Coda, Crini, Trecce: Quella striscia di luce che lasciano dietro di sè le comete.
- — dō dragōn; Coda del dragone. T. astron. Il nodo discendente della Luna.
- — de liōn; Coda di leone. T. botan. Phlomis fruticosa o Leonatis leonurus. Specie di pianta che appartiene alla famiglia dcllo Labiate ed al genere Phlomis. Ha il fusto fruticoso, tomentoso, le foglie ovali o ovali cordate rugosc, appena incise o crenate, i fiori gialli in verticilli folti e distanti. È originaria della Spagna, della Calabria e della Sicilia. Fiorisce per tutta la state ed è sempre verde, dell'êuggio; Coda dell'occhio: L'estrema parte dell'occhio allato alle tempie.
- — de ratto; Coda di topo. T. mar. È un modo di terminare in punta un gherlino o altro cavo, commesso due volte, sicchè possa passare e ripassare per alcuni buchi senza guastarsi e sfilacciarsi collo sfregamento.
- — d'êuggio; Capidoglio V. Côadêuggio.
- — de vōrpe V. Amaranto.
- — dō cottello; Còdolo: La parte inferiore e sottile della lamina d'un coltello, ch'entra nel manico.
- — dō scōpello; Còdolo: La parte più stretta dello scalpello, ch'entra quasi tutta nel manico.
- — dō sûnetto; Coda del sonetto: Quei versi che sono in fine d'alcuni sonetti dopo i quattordici versi onde si compongono.
- — dō viōn da canna dō scciêuppo; Codetta del vitone. T. degli archib. Allungamento posteriore del vitone, in forma di coda piatta, che s'incastra nella parte superiore dell'impugnatura della cassa e vi si ferma con vite accecata, cioè la cui capocchia non fa risalto (in dial. Vïa ciann-a).
- Inciōngiatûa a côa de ratto; Impiombatura a coda di topo. T. mar. È un modo d'impiombatura per unire i capi di due gomene, imitando a ciascuna estremità il lavoro della coda di topo, che si è descritta (V. sopra Côa de ratto).
- A-a côa; A coda o Alla coda. Posto avverb. vale Dietro a tutti, In ultimo luogo.
- A côa de cavallo; A coda di cavallo. Posto avverb. col v. Trascinare, Modo di supplizio, col quale si legava uno alla coda del cavallo, e si facea correre il cavallo finchè fosse morto il legato.
- — de ròndena; A coda di rondine. T. de' legnaj.
- — e fabbri. Quella calettatura che si fa con intaccatura o incavo angolare, che è largo da una parte e stretto dall'altra a somiglianza della coda di rondine; e che si usa dagli Artefici per tenere insieme parti di legno, ferro o simili, le quali per la figura che si dà loro, che va dal largo allo stretto, non possono facilmente disgiungersi.
- A ciù cattiva a spellâ a l'é a côa V. sotto In ta côa ghe sta ō venin.
- Ammiâ co-a côa dell'êuggio; Guardar colla coda dell'occhio V. Êuggio.
- Andâ ä côa; Far coda o codazzo: Andar dietro altrui per corteggiarlo.
- Arrissâ a côa; Arroncigliar la coda, come il porco od altro animale.
- Comensâ dä côa; Mangiare'il porro per la coda, figurat. vale Fare a rovescio, ed anche Cominciare a fare una cosa da quello che si dovrebbe far dopo.
- In ta côa ghe sta ō venin: Nella coda sta il veleno. Dettato prov. che significa Nell'ultimo consiste la difficoltà o il pericolo.
- Mesciâ a côa; Scodinzolare: Dimenar la coda.
- Mettise a côa fra mezo a-e gambe; Mettersi la coda fra le gambe, figurat. vale Aver grandissima paura o confusione; tolta la metaf. da'cani.
- O diao ō g'ha misso a côa; Il diavolo ci ha messo la coda, Il diavolo proprio ci ha messo gli ugnelli. Usasi dire Quando nasce discordia tra alcuno, ovv. Quando, cercandosi una cosa, durasi fatica a trovarla.
- O l'ha a côa ch'ō pō ûnn-a lôa; Allòra. Usasi in Firenze tal voce dalla plebe per ischernir le maschere,
- Questa côa a non é dō mæ gatto; Questo piè. non mi va da questa gamba. Modo proverb. che usasi dire Quando uno vuol farci credere cose che non possono stare e che si contraddicono.
- Saveì dōve ō diao ō l'ha a côa; Saper dove il diavolo tien la coda, vale Esser sottilissimo ed accorto, Saper il conto suo.
- Taggiâ a côa; Scodare: Tagliar la coda.
Neighbouring lemmas: clorûro; clûb; cö; cô; co-a; côa; coâ; côadêuggio; coadjutô; coadjuvâ; coæ.