torcio
Vivagna: Diçionäio zeneise-italian «Giovanni Casaccia» 2ª ed. (1876)
- s. m. Torchio: Strum. a vite da stampare e premere checchessia.
- — da êuio, da ûga; Tòrcolo, Torcolare e comunem. Strettojo: Macchina da spremere le ulive per cavarne l'olio e le uve per farne vino.
- — da ligatoî da libbri; Strettojo ed anche Torchio: Lo strum. con cui si stringono i libri o altri foglj da raffilare, da tagliare, da tingere o da dorare.
- — da pëtenæ; Ceppo: Strettojo con mattonelle di noce, ad uso di addirizzar le ossa da far pettini.
- — da secca; Torchio: Macchina, colla quale si coniano a vite quelle stesse medaglie e monete che altre volte si coniavano comunem. a staffa o a martello.
- — da stampoeì; Torchio tipografico o da stampa: Macchina, con cui i foglj della carta si comprimono sulla forma spalmata d'inchiostro, onde ricevano l'impronta de' caratteri.
- — da stampoeì da rammo; Tòrcolo da rame: Strum. di legname che stringe un rame intagliato sopra la carta, acciò vi lasci l'impressione, per mezzo di due rulli, curri o cilindri, posti per lo piano nel mezzo delle due cosce di esso tòrcolo.
- — dō letto; Lettiera V. Scaffo dō letto.
- — litografico; Torchio litografico: Quello adoperato per la litografia.
- Ese sōtto ō torcio; Essere sotto il torchio, detto di opere, di libri e sim., vale Starsi stampando.
- Mette in torcio; Mettere in torchio, in term. d Stamperia vale Trasportare le pagine o le forme dal vantaggio o dalle assi sul torchio, onde, disposte per ordine di numeri e intelajate, poterle stampare.
Voxe vexiñe: torcëa; torcetto; torcia; torciâ; torçimento de chêu; torcio; torçitûa; torcoliere; tōrdêuja; tōrdo; tôre.