anghilla
Vivagna: Diçionäio zeneise-italian «Giovanni Casaccia» 2ª ed. (1876)
- s. f. Anguilla. T. ittiol. Muræna anguilla. Pesce di mare senza scaglia, simile all'angue, da cui ha preso il nome. La sua carne è pingue, solida, squisita al palato, ma facilmente nauseante. Pescasi con molto frutto, ed in certi luoghi in tal abbondanza, che fritto e marinato (misso a scabeccio) forma l'oggetto d'un esteso commercio. Avvi anche l'Anguilla di terra o d'acqua dolce (Anguilla vulgaris); ess sta volentieri in luoghi motosi, e la sua carne è più floscia e meno saporita.
- Anguilla. T. mar. Legno lungo incastrato orizzontalmente al di sotto della coperta, che partendo da poppa a prua, e traversando per altri legni che si chiamano bagli (boæi), serve a commetterli insieme.
- — mainâ; Anguilla marinata, dicesi l'Anguilla tagliata a rocchj e conciata in barili o altri vasi con sale e aceto.
- Lêugo pin d'anghille; Anguillaja e Anguillara: Luogo pantanoso dove si trovano molte anguille.
- Un ō tïa sciù a ciappa e l'atro ō piggia l'anghilla; Uno leva (o scova) la lepre, e un altro la piglia, Uno fa i miracoli e l'altro raccoglie i mòccoli, Uno fa le voci e un altro ha le noci, dicesi Quando altri si affatica intorno a qualche opera, e un altro se ne gode il frutto.
- Zûgâ all'anghilla; Giocare a bruciafuoco: Spezie di giuoco puerile, che si fa col nascondere un fazzoletto o simile in qualche luogo invitando i compagni a trovarlo; se i giuocatori sono prossimi al luogo dove l'oggetto è nascosto, il compagno grida Fuoco o Brucia; se sònne discosti, Acgua o Mare.
Voxe vexiñe: a nêutte; ànexi; angaezo; àngea; àngeo; anghilla; angienette; angiëto; anginn-a; angiôu; angonïa.