figo
Fonte: Diçionäio zeneise-italian «Giovanni Casaccia» 2ª ed. (1876)
- s. m. Ficaia, Fico e antic. Figo. T. bot. Ficus carica. Pianta che ha il tronco con la scorza alquanto grigia, le foglie alterne, picciolate, grandi, d'un verde cupo, e che forate tramandano un sugo lattiginoso, come pure le altre parti della pianta. Fico, pel Frutto di essa pianta, che è molle, assai dolce, salubre e nutritivo, comunem. della grossezza e forma de' peruzzi, di cui si annoverano varie specie.
- — arbicōn; Fico san-piero, a Pescia, Pistoja e Prato Fico corbo, a Pisa Fico piombinese, a Massa Fico nero, a Carrara, arzana e in tutta la Lunigiana Fico rubicone: Fiorone (Figo sciô) grosso, lungo, coperto d'un'epidermide, che nella maturità diventa quasi nera, formandocisi due o tre screpolature longitudinali, le quali lasciano travedere il bianco della membrana interiore. Ha una polpa leggera e carnosa, es ernamente bianchiccia, internamcnte rossa, delicata e dolcigna. Matura sul principio di luglio, e continuo in tutto il mese, secondo le diverse località. Dopo del Fiorone, la fie San-piero porta un altro fico che maturain autunno, e che dicesi San-piero seròtino, il qual somiglia interamente al fiorone, ma è più piccolo.
- — averto; Fico aperto o colla bocca aperta.
- — bineletto; Fico binelletto: Sorta di fico della famiglia de' Dottati (Fighe napolitann-e), ma di metà più piccolo dei medesimi. La sua forma è ovata, oblunga; la sua buccia liscia e lucente e la sua polpa gialla, grassa e zuccherina. Matura un po' più precocemente del Dottato.
- — brigiassotto; Fico brogiotto bianco o Brogiotto genovese. È questo il re de' fichi per l'abbondanza e delicatezza della sua polpa e pel sapore gentile che supera quello di qualunque altro frutto. Si raccoglie in settembre e continua a maturare per eccellenza sino alla metà d'ottobre.
- — buzzo; Fico immaturo, acerbo, duro.
- — co-a lagrima; Fico colla lagrima o colla gomma.
- — co-a raxa; Fico colla gruma V. Raxa.
- — coasco; Fico dattero o Fico vezzoso: Fico non molto pregiato per mangiarsi fresco, perchè il suo dolce è troppo mieloso; è invece stimatissimo quand'è disseccato, perchè in questo stato conserva una morbidezza di polpa che lo rende delicato e pastoso, e un zuccherino che piace. Ve n'ha de' bianchi e de' neri.
- — d'Adammo V. Bananno.
- — da fratti o dûello; Fico duracine.
- — d'Egitto; Fico d'Egitto, Sicomoro. T. bot. Melia azedarach. Pianta che volgarm. è detta Albero della pazienza, ed ha lo stilo arboreo, ramoso nella sommità, con la scorza nericcia; i fiori di un bianco mischiato di turchino e di violetto a grappoli. Chiamasi anche con tal nome Il frutto dello stesso albero.
- — d'India; Fico d'India e dal volgo fior. Frittella. T. bot. Cactus opuntia. Pianta la quale cresce senza fusto spuntando le sue foglie le une sopra le altre, e sopra di esse il frutto assai insipido, di color rossiccio, armato di spine.
- — fresco; Fico fresco, opposto di Fico secco.
- — gianchetto; Fico albo, a Napoli Fico bianchetto, a Milano Fico moscadello, a Bologna Fico gentile, a Piacenza Fico d'oro, nella Lunigiana Fico mattaro: Varietà di fico che trovasi tanto lungo le coste del Mcditerraneo, quanto in tutto il pcndio dell'Apennino lombardo. Ha la polpa bianca, involta in un miele giallognolo, che appena la vela, leggera, gentile e d'un sapore grazioso e senza caustico. Matura sul principio d'agosto.
- — napolitan; Fico dottato, e dal Mattioli Fico grascello: Uno de' fichi più pregiati e più conosciuti in Italia per la sna fecondità, per la carnosità delicata della sua polpa e per la dolcezza del miele che chiude; ma il suo merito principale consiste nella facilità con cui si presta alla seccagione, e nella morbidezza che conserva in questo stato.
- — negretto; Fico moro: Varietà di fico assai comune fra noi. La sua pianta è piuttosto bassa; la buccia nera liscia; il color della polpa rossovinato. Si coglie in agosto e continua a maturare sino a tutto il settembre.
- — paradiso; Fico paradiso: Fiorone grosso e lungo, coperto d'una buccia verde sottilissima; ha la polpa bianca appena sfumata di rosso, molle, delicata, senza caustico, ma di poco sapore. Matura in settembre e dura assai poco.
- — passo; Fico passo o appassito.
- — pejo; Fico vieto o afato o annebbiato: Quello il quale al colore o tenerezza par maturo e non è, ma dalla nebbia è ridotto a tale come se fosse maturo.
- — pissalûtto; Fico pissalutto o Fico piccioluto (perchè forse ha lungo picciuolo): Il più gentile e il più leggiero di tutti i ffchi, del quale si possa mangiare con più intemperanza senza pericolo. Il colore della sua polpa è un rosso vinoso, che la somiglia alquanto a quella del Fico cuore (rûbado); il suo gusto è assai dolce e solletica graziosamente il palato senza irritarlo; fatto seccare è un fico de' più squisiti. Comincia a maturare alla fine d'agosto e continua tutto il settembre. Non si conosce in Toscana.
- — rûbado; Fico cuore: Fico molto stimato come frutto fresco, ed è de' più saporiti. La sua polpa è ròssa e d'un rosso vinoso assai carico; il suo gusto è dolce, ma caustico; si presta alla seccagione e riesce assai buono. Matura gradatamente in agosto e settembre.
- — sarvægo; Fico salvatico, Caprifico: Ficaja che nasce spontanea e che è abbandonata senza coltura sulle strade o ne' muri, perchè il frutto che porta non è proprio al nutrimento dell'uomo.
- — secco; Fico secco e Ficosecco: Il frutto del fico seccato al sole; altrim. Fico di barile o di filza.
- — scioî al plur.; Fioroni, Fichi fiori o Fichi primaticci, diconsi volgarm. I primi fichi che maturan nell'estate, i quali sono più grossi dei settembrini.
- — verde passo; Fico verdepasso: Fico piriforme, ma compresso alla corona e con un collo che non è quasi sensibile. Il verde della buccia degrada in un verdastro giallognolo, e finisce per prendere il colore dei fichi cotti dal sole, allora egli avvizza, ma non si screpola. La polpa è verdognola presso la buccia e giallo-chiara nel mezzo; è morbida, gentile e saporitissima.
- Læte de fighe; Latte, Lattificio: Quell'umore viscoso e bianco come latte, che esce dal picciuolo del fico acerbo, e da' rami teneri, e dal gambo delle sue foglie verdi, e da ogni altra parte della pianta quando è in succo, non che da tutte le altre piante dette Lattiginose.
- L'ommo de fighe; L'amico o Il compare: Usasi cosi chiamare per ischerzo dalla nostra plebe un tale che non si vuol nominare pel proprio nome, e pigliasi d'ordinario in mala parte: Mentre stàvimo a discorrî, l'é capitôu l'ommo de fighe; Mentre stavamo discorrendo, capitò l'amico.
- Nō stimmâ o Nō vaeì ûn figo secco; Non istimare o Non valere un fico secco, un cavolo, un frullo, un pelo, un bagattino, una stringa, un paracucchino, una buccia di porro, un lupino, vagliono Disprezzare o Essere da disprezzarsi; e dicesi di Qualsivoglia cosa vile, di poco pregio.
- Sarvâ a pansa pe-e fighe; Serbar la pancia o il corpo ai fichi, vale Campar da morte; e dicesi per ironia a Persona cauta e tranquilla che fugge i pericoli.
Voci vicine: figgio; figgioaja; figgioamme; figioin; figgiosso; figo; figûa; figûassa; figûëta; figûrâ; figûrante.