veddro
Source: Diçionäio zeneise-italian «Giovanni Casaccia» 2ª ed. (1876)
- s. m. Vetro: Materia trasparente e fragile, composta dalla fusione di rena bianca e di cenere di soda fatta dell'Erba cali (Salsola lali). Vetro, parlandosi d'Invetriata è Ciascuna di quelle lastre di vetro ond'è composta; e questa suolsi indicare col plur. I vetri.
- — appannòu; Vetro o Cristallo appannato V. Appannâ nel 1o signif.
- — a coî: Vetro o Cristallo colorato: Lastra di vetro mescolato con colori cotti a fuoco, e serve per vetriate di finestre. I migliori e più lucidi sono quelli di Francia, Fiandra e Inghilterra, benchè ne vengano ancora di Venezia, ma questi sono molto carichi di colore, onde assai impediscono la trasparenza, e conseguentemente diminuiscono la luce.
- — maxinôu; Vetro macinato: Il vetro ridotto in polvere che si mescola con quci colori che per lor natura difficilmente si seccano, e li fa seccare prestamente.
- — ondezzôu; Vetro o Cristallo diacciato: Lastra di vetro colla superficie fatta a màndorie, a onde, ecc. ecc. Questi vetri non impediscono gran fatto la luce, ma si la vista distinta delle persone e delle cose.
- — smerigliôu; Vetro o Cristallo smerigliato, od anche Vetro opaco: Lastra di vetro, cui fu tolto il lustro con polvere di smeriglio od altra.
- Bōlla o Ampōlla dō veddro V. Ampōlla.
- Ciappa de veddro; Vetro, Lastra di vetro.
- Fabbrica da veddri; Vetraja: Fucina ove si fanno lavori di vetro.
Neighbouring lemmas: vecciaja; vedde; veddrâ; veddrata; veddrinn-a; veddro; veditô; vedûta; vegetâ; vegetaziōn; vegetta.