diao
Source: Diçionäio zeneise-italian «Giovanni Casaccia» 2ª ed. (1876)
- s. m. Diavolo, antic. Diabolo, Diavlo, Diavle: Nome universale degli Angioli cacciati dal paradiso; altrim. Demonio, Satanasso, Lucifero, Belzebù, Tentennino.
- Diavolo, figurat. parlandosi di persona, vale Cattivo, Perverso.
- È anche parola che si dice riempitivamente per modo di dispregio da chi è adirato, o per meraviglia, aggiunto per altro a particelle ammirative: Oh diao! Oh diavolo l Ma comme diao ō l'ha fæto a.? Ma come diavolo ha egli fatto a.?
- — Nell'uso dicesi Un arnese di cucina da accender il fuoco, fatto a foggia d'un grosso imbuto, di bocca larga e bastante a coprire l'apertura del fornello, con canna lunga due palmi circa e proporzionata alla larghezza della bocca. Quest'arnese, sovrapposto all'apertura del fornello, impedisce che l'aria vi circoli sopra, e fa si che quella ch'entra dallo sportello del medesimo serva di mantice; il fuoco si accende immediatamente, e la cucina non si empie di fumo, giacchè la canna di esso diavolo lo porta dentro la cappa del fummajolo.
- — descadenôu; Diavolo e Diavolo scatenato, Nabisso, Fistolo, Facimale, dicesi di Fanciullo che mai non ha posa ed è vivacissimo.
- A faenn-a dō diao a diventa brenno o a va tûtta in brenno; La farina del diavolo va tutta in crusca, La farina del diavolo non fa pane, Quel che vien di ruffa in raffa, se ne va di buffa in baffa. Prov. che significano che Le cose di mal acquisto vanno malamente disperse, Del male acquistato se ne va poco innanzi.
- A l'é ûn diao; È una diavola, una diavolessa, dicesi a Donna insopportabile, molto impertinente e riottosa.
- Andâ a casa dō diao; Andare a casa del diavolo, vale Dannarsi, Andar all'inferno.
- A pä ō diao; Par la befana o la befanaccia. Detto di Donna brutta.
- Aveì fæto patto cö diao; Aver fatto il patto col diavolo, dicesi di Persona, cui ogni cosa torni propizia.
- Aveì ō diao addosso; Aver il diavolo addosso o in corpo o in testa, dicesi di Persona vivacissima o che mai non posa; e talora Essere indiavolato, imperversato, infuriato, Imperversare, Essere nelle furie; che in questo signif. dicesi anche Aver il gran diavolo addosso.
- Aveì travaggiôu pe-o diao; Aver fatto la panata al diavolo: Aver guadagnato per altri.
- Aveì ûn carattere dō diao; Aver un carattere indiavolato, Esser di mala cornatura.
- Aveì ûn diao chi porte; Aver un diavolo che porti, vale Aver un protettore.
- Aveì ûn diao pe cavello; Aver un diavolo per capello, vale Essere accesissimo di sdegio e d'ira.
- — ûnn-a forsa dō diao; Aver il diavolo nelle braccia, vale Aver una forza straordinaria.
- — ûnn-a puïa dō diao; Aver una grandissima o sgangheratissima paura, Aver paura oltr'ogni credere.
- Chi fa limoxina a-o ricco, ō diao ō se ne rie; Chi fa del bene al ricco, fa la pappa al diavolo.
- Chi zazzûnn-a e atro ben nō fa, a cà dō diao drito ō ghe va; Chi digiuna ed altro ben non fa, a casa del diavolo ritto se ne va. Proverbio facile ad ogni intelligenza.
- Costâ ûn diao e mezo; Costare il cuore o il cuore del corpo, Costare il cuore e gli occhi, vale Costar moltissimo.
- Dâ l'anima a-o diao; Dar l'anima al diavolo o al nemico V. appresso Dâse a-o diao.
- Dse a-o diao; Dar l'anima al diavolo o al nemico, Darsi al diavolo, alle bertucce, alle streghe, a' cani, ecc., vagliono Impazientarsi, Arrabbiarsi, Disperarsi.
- E donne ne san ûnn-a ciù che ō diao; Le donne hanno più un punto che il diavolo, Le donne sanno dove il diavolo tien la coda o donde casca la ragia. Prov. che si dice per esprimere la sagace malizia delle donne.
- Ëse ō diao chi tenta; Essere il diavolo tentennino, Essere il tentatore.
- o Essighe ûn andâ dō diao; Essere un mal andare, una pessima strada.
- — ûn bōn diao; Essere un buon diavolo, un buon pastaccio, ecc. V. Bōnellan.
- — ûn diao; Essere un diavolo, vale Essere cattivo, perverso; e figurat. valo Essere uomo di gran sapere, ingegno, spirito o valore, che in questo signif. dicesi Esser un demonio.
- — ûn diao descadenôu; Essere un diavolo scatenato, dicesi di Persona furibonda, bestiale, perversa, indiavolata; e talora in senso meno cattivo, dicesi di Fanciullo che mai non ha posa ed è vivacissimo, che le donne fiorent. dicono anche Nabisso, Fistolo, Facimale.
- Fâ a sarsa a-o diao; Aver il diavolo nell'ampolla, vale Esser maestro d'astuzie e trovati.
- — legne in tō bosco dō diao; Andar a rubare a casa del ladro o Rubare a casa del ladro, vagliono Mettersi a ingannare chi è più tristo di sè.
- — limoxina a-o diao; Dar del suo al diavolo e mandarlo via, Far limosina al diavolo, dicesi prov. e vale Dar qualche cosa del suo a' tristi, agli ingrati, Far conto di aver gettato il danaro.
- — ō diao; Fare il diavolo o il diavolaccio, vale Imperversare; e talvolta Fare ognisforzo per avere o trovare checchessia.
- — ō diao a quattro; Fa il diavolo a quattro, o il diavolo a sei, Far il diavolo e peggio, Far il diavolo in montagna, in un canneto, e simili, vagliono un po' più che Imperversare, Entrar nelle furie maggiori, Nabissare, Indiavolare; e talvolta Fare ogni sforzo per avere o trovare checchessia.
- — vedde ō diao in te l'ampōlletta; Far vedere altrui il diavolo nell'ampolla o la luna nel pozzo, vale Dar ad intendere altrui una cosa per un'altra, Fargli veduto quel che non è.
- Fessa dō diao; Cavezza, Forca, Versiera, dicesi a Ragazzo malizioso, fastidioso e insolente.
- Fûrbo cōmme ō diao; Trincato come il diavolo.
- In tō bosco dō diao non se ghe fa legne; Non si ruba a casa del ladro V. sopra Fâ legne in tō bosco dō diao.
- L'é ben aveì di amixi fin a casa dō diao; Gli amici sono buoni in ogni piazza V. Amigo.
- Mandâ a-o diao; Mandar al diavolo o alle birbe, Dare al diavolo, vale Mandar via, Licenziare.
- Mescciâseghe ō diao; Entrarci o Intromettervisi il diavolo, vale Nascere intrigo in qualche cosa V. sotto O diao ō gha misso a côa.
- Nō gh'andieiva manco ō diao; Non ci andrebbe il diavolo per un'anima, Non vi salirebbero nè anche le capre, dicesi di Luogo disagioso e periglioso.
- O diao ō fa e pûgnatte, ma ō nō fa i coverci; Il diavolo insegna a fare le pentole, ma non i coperchi, Il diavolo insegna rubare, ma non sa nascondere, Il diavolo le insegna a fare, ma non le insegna a disfare. Prov. che dinota qualmente I delitti o tosto o tardi si vengono a scoprire.
- O diao ō g'ha misso a côa V. Côa.
- O diao ō l'é sottî e ō fia grosso; Il diavolo è sottile e fila grosso, significa che Il pericolo è maggiore ch'altri non pensa.
- O diao ō l'ha perso ûnn'anima V. Aima.
- O diao ō se l'ha portâ via; È andata al diavolo, dicesi d'Una cosa quando si dura fatica a trovarla, e non si può sapere dove sia.
- O diao ō n'é tanto brûtto cōmme ō fan; Il diavolo non è brutto quanto si dipinge, Il diavolo non è si brutto o nero come si pinge, Chi vede il diavolo daddovero, il vede con men corna e meno nero. Prov. che dicesi Quando un negozio non è sì disperato come pare.
- Oh diao fatte fratte! Oh poter del diavolo! Esclamaz. di maraviglia per dinotare Oh che mi dite! Oh che sento!
- O va che ō diao ō se ō porta; E' va che il diavolo lo porta, dicesi d'Uno che fugge velocissimamente quasi paja portato dal demonio.
- Pelle de diao... . Sorta di fustagno assai fine, manganato e lucido.
- Pōveo diao! Poverino! Povero diavolo! Povera creatura! dicesi di Persona volendola compatire.
- Roba cacciâ a-o diao; Roba sciupata o gettata. Modo figurato.
- Santi in gexa e diai in casa; Santi per la via, diavoli in masseria V. Casa.
- Saveine ûnn-a ciù che ō diao; Aver più nn punto che il diavolo, vale Esser sagace, accorto, astuto, Saper il conto suo, ed anche Prevedere astutamente ogni stratagemma.
- Scappâ cōmme ō diao dall'ægua beneita; Odiar checchessia come il diavolo odia la croce.
- Soli nō se sta ben manco a casa dō diao; Soli non si starebbe bene neppure in paradiso. Dettato assai chiaro.
- Sûnnâ ō diao in t'ûn scito; Suonarci o Esserci un diavolìo o un diavoleto, vale Esservi un gran rumore, un frastuono assordante.
- Un diao scaccia l'atro; Un diavol caccia l'altro, si dice Quando si cerca di riparar un disordine con un altro.
- Un diao tenta l'atro; Il diavol vuol tentar Lucifero, si dice Quando uno che è triste, cerca di aggirare un altro più triste di lui.
- Va che ō diao te porte; Va al diavolo. Modo d'imprecazione.
Neighbouring lemmas: diæ; diamante; diamantin; diàmine; diann-a; diao; diaparma; diarrea; diàscoa!; diaspro; diavolaja.