ufu (a)
Vivagna: Diçionäio zeneise-italian «Giuseppe Olivieri» (1851)
- A ufo, senza spesa, in grinde abbondanza, a macca, gratis. A ufo, è detto plebeo. Si scrivevano da' magistrati di Firenze lettere di commissioni a ministri forensi, le quali da coloro ehe le chiedevano e le presentavano, si pagavano a' magistrati che le faceano, ed a' ministri che le ricevevano; e quando non erano chieste, ma erano fatte e mandate per proprio interesse di quel magistrato che le faceva, non vi era spesa alcuna; e però affinchè tali lettere, le quali non si pagavano, si potessero distinguere da quelle che si pagavano, scrivevano nella soprascritta ex ufficio, ma l'abbreviavano scrivendo ex uffo, ed i tavolaccini o donzelli che le consegnavano, non leggevano se non ex uff, e distinguevano queste due specie di lettere, dando a quelle che si pagavano il nome di lettere col diritto, cioè colla dovuta spesa; ed alle altre il nome dell'ufo, cioè senza spesa. Di qui è nato questo detto a ufo, che vuol dire senza spesa, e serve in ogni occasione. V. A ufu.
Voxe vexiñe: uccu testa grossa; uegge; ueggia; uegginhe; uenhia; uetta; uettâ; ufu (a); üga; üghetta; umbra; umbrella; umbrigu.