ûdiensa
Vivagna: Diçionäio zeneise-italian «Giovanni Casaccia» 2ª ed. (1876)
- s. f. Udienza, antic. Udienzia: L'udire L'ascoltare o Dar ascolto a chi ci parla. Udienza: Ammissione dinanzi ai principi o grandi signori per esporre le proprie istanze.
- L'udire che fanno i giudici le accuse e le discolpe de' rei per poi darne sentenza; e Il luogo dove tali udienze si fanno.
- per Uditorio e Auditorio, cioè Adunanza numerosa o Moltitudine d'uditori, raccolti specialm. per ascoltar prediche o sim.
- Aveì ûdiensa; Aver udienza: Ottenere d'essere ascoltati.
- Dâ ûdiensa; Dare udienza: Stare ascoltare le istanze o checchessia d'altro di chi fu ammesso all'udienza; e dicesi propriam. de' principi o altre persone di gran paraggio quando ascoltano chi va loro a parlare.
- Giorno d'ûdiensa; Giorno d'udienza.
- Nō dâ ûdiensa; Non dar orecchio, Non dar retta, bada o ascolto, Non abbadare alle parole di chi parla.
Voxe vexiñe: tûvio; ûbbidî; ubbidiensa; uæa; udïa; ûdiensa; ûditô; uëta; uëtâ; uffiziâ; uffiziâle.