äia
Vivagna: Diçionäio zeneise-italian «Giovanni Casaccia» 2ª ed. (1876)
- s. f. Aria, Aere, poet. Aura, e antic. Aera, Aira, Aire, Ajera, Ajera: Fluido elastico, pesante, la cui massa totale forma l'atmosfera che circonda e occupa la terra da tutte le parti. Nell'uso dicesi anche Temperatura, Clima. Aria, per Sembianza, Aspetto, Apparenza, Viso, Faccia, Cera.
- — per Piglio, Aspetto, Luchéra, Luchèria, Guardatura: O l'ha ûnn'äia de me n'infutto; Egli ha un'aria insolente.
- — per Canto a cui sono adattute le parole di una canzone o di un piccolo pezzo di poesia cantabile; e dicesi anche La musica stessa, con la quale si cantan le arie.
- — Nel numero dei più diconsi nell'uso Quei drappelloni pendenti per intervallo dalla soffitta del palco scenico, rappresentanti nuvolaglia, cielo e simili. Albagia, Boria, Baldanza, Spocchia, Chiella, Fumo, Vento, Soffloneria, Muffa, Fava, Altura, Alterigia V. Sōsta.
- — averta; Aria aperta, dicesi dell'Aria di campagna, che è libera e non impedita dalle case, ecc.
- — cattiva; Aria da mal tempo; ed anche Aria insalubre, malsana.
- — cōâ; Aria colata, dicesi Quellà che si respira in luoghi stretti o chiusi, come Cortili, Gole dei monti, ecc.
- — crûa; Aria cruda, vale Aria rigida, freddissima, ecc.
- — do paize; Aria nativa.
- — finn-a; Aria sottile, Aria gelata e cruda, specialmente la notte e la mattina di buon'ora; altrim. Brezza, Brezzolina V. Bri.ca.
- Addôçîse l'äia; Raddolcare l'aria o il tempo, dicesi Quando l'aria di fredda e eruda, diviene placida e benigna.
- A mezz'äia; A mezz'aria, cioè Nè troppo alto, nè troppo basso.
- Andâ all'äia ûnn-a cosa; Andar all'aria o a monte o in fumo una cosa, metaf. vale Non aver più effetto.
- Andâ co-e gambe all'äia; Andar all'aria, Andar a gambe levate, oltre il proprio significato, vale figurat. Andar in rovina, in malora, in conquasso.
- Andâ per l'äia; Andar in aria o per aria, Sollevarsi, Volare; e figurat. Incollerirsi, Adirarsi, Pigliar fuoco.
- Aveì dell'äia; Aver dell'aria, Render aria, Arieggiare, Rassomigliare; e figurat. Aver della chiella, Aver burbanza, orgoglio, alterigia, albagia, ecc.
- Aveì l'äja; Aver l'aria, Aver l'apparenza, Sembrare, Comparire.
- Aveì tûtta l'äia d'ûn tale; Esser tutto un cotale, Aver tutta l'aria d'un tale, vale Rassomigliarlo perfettamente.
- Aveì sempre a pansa all'äia; Esser incinta frequentemente. Modo figur. e scherzoso.
- Aveì sempre e moen all'äia; Aver sempre le mani all'aria o per l'aria, dicesi di Persona che quando discorre non può star senza che tocchi o palpeggi altrui.
- Bezêugna aveì sempre a voxe per l'äia; Fa d'uopo sempre gridare, Senza gridori non si fa nulla.
- Cacciâ all'äia; Gettar in aria; e figurat. Metter sossopra, a soqquadro, in iscompiglio V. sotto Fâ andâ all'äia.
- Cangiâ äia; Cangiar aria: Mutar paese.
- Capî e cose per l'äia; Intender per aria o di volo o a volo, vale Capir subito e senza fatica.
- Cōlpo d'äia; Colpo d'aria: Flussione o Dolore cagionato dell'essersiespostoad una corrente d'aria.
- Dâ dell'äia a ûnn-a stansa, ecc.; Dar aria ad una camera, Arieggiare una camera, e simili, vale Aprir le finestre, gli usci, ecc. per darle aria, perchè l'aria vi circoli.
- Dâse äia a ûnn-a persōnn-a; Aver aria d'uno, Arieggiar uno, vale Aver qualche rassomiglianza con lui.
- Däse äia d'importansa; Darsi aria o aria d'importanza: Dar segno d'orgoglio e di vanità, Star sull'onorevole.
- Destende all'äia; Sciorinare: Spiegar all'aria panni, drappi e simili.
- Ëse basso d'äia; Essere in bass'acque, Esser terra terra, Essere alle strette, figur. vagliono Essere in angustia, Esser poco meno che in miseria.
- Ëse per l'äia; Essere o Stare per aria, figural. vale Non aver sufficiente fondamento; e talora Esser per aria, vale Esser disordinato, in iscompiglio, ecc. A casa a l'ëa tûtta per l'äia; La casa era tutta per aria, cioè Non assettata, In disordine, ecc.
- Ësighe di guai per l'äia; Esser fuoco nell'orcio, Esser turbato il cielo, Esser torbida e gonfiata la marina, Esser nero il tempo.
- Ësighe guarcosa per l'äia; Bollire in pentola qualche negozio o simile, vale Trattarsi un negozio, Esserne segreta negoziazione.
- E straççe van sempre all'äia; I cenci o Gli stracci vanno sempre all'aria, ovv. Le mosche si posano su cavalli magri. Modi prov. che significano Il povero sempre soccombe.
- Fâ andâ all'äia; Metter a soqquadro, Metter sossopra, figurat. vale Metter in confusione, in iscompiglio, ecc.
- Fâ dell'äia; Far del magno, Far del signore. Modo figurato.
- Fâ di castelli in äia; Far castelli o castellucci in aria o su pe' nugoli, e semplicem. Far castellucci, Almanaccare, Fantasticare, Far de' lunari, vagliono Far dei disegni vani e impossibili.
- Mandâ all'äia ûnn-a cosa; Mandar all'aria, Mandar in fumo o a monte, Sventare un affare, un negozio, vagliono Guastarlo già cominciato a trattarsi, Non coneluderlo più.
- Pâscise d'äia; Pascersi d'aria, di vento, di rugiada, d'odore e simili, dicesi figurat. dell'Appagarsi dell'apparenza senza curarsi della sostanza; e in modo scherz. Essere come il caval del Ciolle.
- Piggiâ dell'äia; Pigliare o Prender aria, Asolare, Pigliar àsolo: Stare in luogo aperto ed arioso, per goder del fresco e dell'aria.
- Piggiâ e mōsche per l'äia; Pigliar i moscherini per aria, figurat. vale Pigliar puntigli minuti, leggeri, volanti; e talora Prender sospetto, Pigliar ombra, dubbio d'ogni piccola cosa.
- Stâ all'äia; Star all'aria: Stare a cielo scoperto o in luogo aperto.
- Stâ co-a pansa all'äia; Giacere colla pancia all'aria, lo stesso che Giacere supino o supinamente; e figurat. Star in panciolle, Star con ogni agio e comodità, e talora anche Stare poltrendo.
- Tegnî all'äia; Tener all'aria, vale Tener in luogo scoperto, esposto all'aria.
- Tiâ all'äia o per l'äia; Tirar in aria, Tirar di volata: Sparare un'arma da fuoco per aria senza prender di mira alcun bersaglio.
- Tiâ dell'äia; Brezzeggiare: Lo spirar della brezza o qualunque vento freddo.
- Vedde quarcosa per l'aia; Veder in o per l'aria, figurat. vale Veder vicino l'effetto di checchessia.
- Vive d'äia; Viver d'aria, Stiracchiar le milze: Campar di poco, ed anche con poco o niente, Viver miseramente.
Voxe vexiñe: agûo; agûssâ; agûsso; aguzzin; a-i; äia; a-i armi!; aibò!; a-i estremi (ëse); a-i mæ giorni; a-i tò giorni; a-i sò giorni; aietta.