ramma
Vivagna: Diçionäio zeneise-italian «Giovanni Casaccia» 2ª ed. (1876)
- s. f. Rama. L rama non dee confondersi col ramo. Il ramo è braccio dell'albero che vien dal pedale; la rama è picciol fusto che sorge sul ram stesso. Fioriscon le rame e non i rami; le frutte nascono e maturano sulle rame e non sui rami; i rami dànno nutrimento alle rame. Frasca: Qualunque ramicello fronzuto, per lo più d'alberi boscherecci, che talora usasi per cacciar le mosche, spec. alm. in campugua.
- per Quel ramo fronzuto che serve d'insegna ai tavernaj.
- Màndorla, Fiore V. Mnntuann-a.
- Ramme; Frasconi: Vettoni di qierciuoli, d'ontani, di castagni, che si tagliano per abbruciare, e per lo più usandone prima a sostegno de' piselli, de' fagiuoli e simili.
- Andâ o Sàtâ de ramma in sambûgo; Saltar di palo in frasca, Passar d'Arno in Buchillone, Andare o Saltar di trasto in sentina; vagliono Non istar in proposito, Uscir di tema, Andare d'una cosa in altra senz'ordine e proposito.
- O vin bōn ō non ha bezêugno de ramma; Il buon vino non ha bisogno di frasca. Dett. prov. che significa Il buono non ha di mestieri d'inutili adornamenti.
Voxe vexiñe: raixo; rallegrâse; ramaddan; ramassâ; raminn-a; ramma; rammâ d'ægua; rammæa; rammetta; ramminn-a; rammo.