carne
Vivagna: Diçionäio zeneise-italian «Giovanni Casaccia» 2ª ed. (1876)
- s. f. Carne: Quella sostanza molle e sanguigna che è tra la pelle e l'ossa dell'animale.
- Carne, per Corpo morto degli animali ammazzati dal beccajo, e venduto dal medesimo a ritaglio per camangiare.
- Figurat. per Carnalità, Lussuria, Libidine: stimoli da carne; Gli stimoli della carne.
- — accomodâ; Carne accomodata, acconciata.
- — co-i êuve, articiocche, ecc.; Piccatiglio.
- — battûa; Carne battuta o frollata: Quella che fu battuta sul tagliere o altrove per farle perdere il tiglio. Si noti però che pù comunem. in Toscana per Curne battuta intendesi Carne tagliuzzata minutamente col coltello o colla mezzaluna.
- — chi spûssa; Carne stracca: Carne che puzza.
- — con l'erba; Carne che sa di mucido.
- — da tiâ co-i denti; Carne tirante: Quella che, comunque cedevole in ogni verso, resiste sotto i denti, e si ha a tirare per ispiccarne il boccone.
- — de bêu; Carne di manzo. – Manzo non Bue dicono i Tosc. parlando di Bue da macello.
- — de porco; Carne di porco, e or comun. Carne di majale. - Il piccolo majale o porcellino da latte in term. di cucina da' Toscani suole dirsi Porchetta.
- — de scōttōnn a; Carne di giovenca o di manzotta Giovenca o Manzotta è Giovine vacca che non ha ancora portato.
- — de vacca; Carne di vacca o Vaccina. - La carne di manzo o di vacca dicesi in genere Carne grossa o vecchia.
- — de. vitella; Carne di vitella. - Dicesi Vtelta Il giovine animale della specie bovina, che, già divezzato, abbia cominciato a pascersi d'erba (Vitetla da dente); dicesi Vitella mongàna o d latte se tuttora è lattante (Vitella da læte).
- — fresca; Carne fresca: Quella che è macellata di poco. Dicesi anche fresca in opposizione di salata o conservata col sale.
- — folla; Carne frolla e anche Carne trita: Quella che ha ammollito il tiglio ed è diventata facile a cuocersi e tenera a mangiare. – Carne floscia o floccida dicesi Quella parte carnosa che agevolmente cede al tatto.
- — ingianchïa; Carne fermata V. sotto Ingianchî a carne.
- — marsa; Carne fracida.
- — meza crûa; Carne verdemezza, cioè Tra cotta e cruda.
- — sâ; Carne salata, Carne secca V. Carnesâ.
- — scottâ V. sopra Carne ingianchïa.
- — stallïa; Carne stantia: Carne macellatarda troppo tempo, contr. di Carne fresca.
- — stōppōsa; Carne àlida, dura, tigliosa: Quella carne che, per essere macellata da pochissimo tempo, ha le fila che non bene si distaccano, e perciò il dente male la può masticare.
- A carne nûa; A carne ignuda. Posto avverb. vale Sopra la carne nuda.
- Aveì tanta carne cōmme ûn peccetto; Aver poca carne addosso, vale Esser magro.
- Cô de carne; Color di carne, Carnicino, dicesi da' Pittori Un certo color rosso dilavato, simile a quello della carne umana; altrim. Incarnatino, Scarnatino.
- Diao in carne; Diavolo in carne, dicesi d'Uomo scelleratissimo.
- Ese carne e cöi con ûn; Esser carne e ugna, o pane e cacio con alcuno, Esser due anime in un nòcciolo, vale Essergli molto congiunto d'interessi e d'amicizia.
- Ëse in carne; Essere in carne, vale Essere alquanto complesso.
- Fâ piggiâ ō cô ä carne; Rosolar la carne: Far che la carne per forza di fuoco prenda quella crosta che tende al rosso.
- In carne e in osso; In carne e in ossa. Posto avverb. vale Corporalmente.
- Ingianchî a carne; Fermare la carne, vale Dare ad essa una leggera cottura, perchè non vada a male quando si vuol differire a cucinarla.
- Mette troppa carne a-o fêugo; Mettere o Porre troppa carne al fuoco, vale Imprendere troppe cose a un tratto.
- Non ëse né carne né pescio; Non essere nè carne nè pesce, dicesi di Chi è in istato d'ambiguità nel'a sua condizione, e che non ha nulla di fermo.
- Nō saveì se ûnn-a cosa a l'é carne o pescio; Non sapere se sia carne o pesce, vale Non aver d'una cosa la benchè minima cognizione.
- Remettise in carne; Rimettersi in carne, Rincarnare, Rimpolpare, vale Ingrassare, Divenire alquanto complesso.
- Sarvâ carne e cōi; Salvar la capra e i cavoli, vale Di due pericoli non incorrere in nessuno, ed anche Far bene a uno senza nocumento dell'altro.
- Scottâ a carne V. sopra Ingianchî a carne.
- Tra carne e pelle; In pelle, Pelle pelle, Tra pelle e pelle, In pelle pelle. Posto avverb. vale In superficie, Poco addentro, Senza profondarsi.:
Voxe vexiñe: carmâ; carmo; carmûcco; carnassa; carnaxōn; carne; carnê; carnesâ; carnûccio; carnûcciōn; carnûssa.