bratta
Vivagna: Diçionäio zeneise-italian «Giovanni Casaccia» 2ª ed. (1876)
- s. f. Fango, Fanghiglia, Melma, Mota, Loto, Belletta, Poltiglia, Brago. Questi nomi, designando egualmente una terra imbevuta d'acqua, sono frequentemente impiegati come sinonimi; ma le variate maniere, colle quali succede la predetta composizione, ed i vari rapporti di luogo, d'uso, ecc. fanno le differenze di tali vocaboli. Il Fango è Una terra molto stemperata e quasi liquida, più superficiale che profonda, di cui si coprono le strade di campagna per le piogge. La Fanghiglia dicesi Quel fango sucido ed eterogeneo, che si forma nelle strade della città, e che per la sucidezza del medesimo si distingue dal fango delle strade campestri. La Melma o Memma è Quella terra che trovasi nel fondo delle paludi, de' fossi, e de' fiumi. La Mota indica un fango sucido e putido. Il Loto è la terra de' campi, che troppo inumidita dall'acqua non regge alla coltivazione. La Belletta è Quel sedimento che fa l'acqua torbida ne' vasi od in altri luoghi, che per sottigliezza del suo strato differisce da melma. La poltiglia è un nome generico che indica Un qualunque imbratto od intriso di materie ridotte ad uno stato liquido. Il Brago è Quella poltiglia o sudiciume in cui s'intridono i porci. - La nostra voce Bratta deriva dalla voce lat. Blattea, Schizzo di fango o Zacchera.
- — dō caffè; Posatura: Quel sedimento o residenza della polvere del caffè, la quale pel cessato bollimento, e pel riposo, cade in fondo della caffettiera.
- — dō vin; Feccia.
- Levâ a bratta da-i panni; Spillaccherare: Levar le pillacchere o zacchere.
Voxe vexiñe: brassalletto; brassallo; brassêu; brassin; brasso; bratta; brattûmme; bravo; bravûa; braxa; braxëa.