morte
Fonte: Diçionäio zeneise-italian «Giovanni Casaccia» 2ª ed. (1876)
- s. f. Morte: La cessazione della vita di qualunque animale; e parlandosi dell'uemo, più propriam. Separazione dell'anima dal corpo. Morte, per La figura con cui si rappresenta la morte, che è uno scheletro umano armato di falce.
- Nel giuoco dell'oca Quel sito dove chi arriva paga e ricomincia da capo.
- — improvvisa; Morte subitanea: Quella che accade tutta ad un tratto, come d'apoplessia e sim.
- — natûrale; Morte naturale, si dice di Chi è morto di suo male, cioè d'infermità o di vecchiaja.
- A morte a l'arremedia a tûtto; La morte pon fine a tutti i guai, La morte medica tutti i. mali; Chi muore esce d'affanni.
- A morte a l'arriva quando meno se ge pensa; La morte e l'acqua vengono presto.
- A morte a non ammïa in faccia a nisciûn; La morte è cieca, cioè La morte atterra indistintamente e giovani e vecchi.
- Ese co-a morte ä gôa; Essere colla morte in bocca o Essere in bocca alla morte, cioè in grandissimo pericolo di morire.
- — in pericolo de morte; Tener l'anima coi denti: Essere in pericolo di morte o per infermità o per dccrepitezza.
- — in punto de morte; Essere in punto o in articolo di morte, Essere al lumicino o al confitemini, vale Essere in sull'estremo della vita.
- Fâ ûnn-a bōnn-a o ûnn-a santa morte; Far buona morte: Morir bene, con sentimento di pietà.
- Megioamento da morte; Miglioramento della morte: Crisi larvata che spesso lascia a sperare riavimento di salute alla vigilia di morire.
- Odiâ a morte ûnn-a persōnn-a; Odiare uno a morte, cioè infino alla morte.
- Paeì a morte; Parer la morte o la morìa, dicesi di Chi è estremamente estenuato.
- Sentensa de morte; Sentenza di morte, Sentenza capitale.
Voci vicine: mortâ; mortâ (peccôu); mortadella; mortaletto; mortalitæ; morte; mortificâ; mortificaziōn; mortin; morto; mortöio.