færo
Fonte: Diçionäio zeneise-italian «Giovanni Casaccia» 2ª ed. (1876)
- s. m. Ferro: Il più duro ed utile d'ogni metallo, quello che si trova più abbondantemente sparso sul globo, e che ha maggior uso; è malleabile, di color grigio chiaro e splendente quando è lavorato e pulito.
- Ferro: Nelle Arti prendesi collettivamente per Qualunque strum. proprio d'arte meccanica; e individualmente si dice di Molti arnesi o lavori di ferro, che non hanno nome proprio.
- — agro; Ferro agro, crudo, vetrino: Ferro che non è malleabile, cioè Che non resiste al martello, e facilmente si rompe.
- — da arrissâ i cavelli; Ferro da ricci, Calamistro V. Ferretto nel 3o significato.
- — da barilæ o da bōttæ; Coltello a petto: Lama lunga circa un braccio, tagliente da una parte sola; a ciascun capo due manichetti di legno, e talvolta senza. Il barilajo a cavalcione sul cavalletto adopra questo coltello con due mani, tirandolo a sè verso il petto. È usato anche dal Formajo (Formetta) nel fare le forme delle scarpe.
- — da cäfatto; Ferro di calafato: È uno scarpello di ferro che serve ai calafati per aprire i commenti dei bastimenti, e per introdurvi a forza e cacciar dentro le stoppe. Di questi scarpelli ne sono di varie sorte, cioè il Ferro piatto o Paletta (Paèla), il quale nella sua estremita non è tagliente, ma smussato, e serve a cacciar la stoppa senza tagliarla; il Ferro tagliente (Færo da taggiâ), che serve per aprire i commenti e tagliar la pece; il Ferro doppio (Færo da canâ), il quale nella sua estremità ha una o più scanalature, e serve per ribattere le stoppe nuove; il Becco corvino (Maeûgio), che serve per cavar le stoppe vecchie dai commenti, ed altri.
- — da fâ a stradda ä særa; Licciajuola: Strum. di ferro, a foggia d'una bietta, sfesso da una delle testate, del quale i segatori di legname si servono per torcere i denti della sega, per farle la strada.
- — da peâ; Ferro da pelare. T. conc. Ferro curvo quasi a mezza luna, tagliente dalla parte concava, e serve a levare il pelo alle pelli; maneggiasi con due manichi di legno.
- — da purgâ; Ferro da purgare. T. conc. Ferro di forma quasi simile all'antecedente, e serve a togliere alle pelli ogni residuo di calcina, passandolo su d'esse primieramente dalla parte del buccio o fiore, poi nuovamente da quella della carne.
- — da refâ i libbri; Ferro: Specie di scalpello appuntato, tagliente dalle due parti, incassato nel piano inferiore del coscialetto (maschetta) mobile del torcoletto, e sporgente da esso quanto basta a raffilarne i fogli e separarne i trùcioli.
- — da scarnâ; Coltello o Ferro da scarnare. T. conc. Coltellaccio, di forma quasi simile a quella del Ferro da pelare (V. sopra Færo da peâ), col quale i Conciatori vanno togliendo il carniccio alle pelli già dipelate e ben lavate in acqua chiara.
- — da sciaccâ i rissi: Schiacce o Stiacce. T. de' parr. Arnese a forma di tanaglia a bocche curte e piatte, tra le quali, sufficientemente riscaldate, si stringono le ciambelle (V. Ciappellette nel 3o signif.).
- — da squaddrâ i veddri; Grisatojo. T. vetr. Strum. di ferro, col quale si vanno rodendo i vetri per ridurli a destinati contorni; dicesi anche Topo.
- — da stanghe; Staffa. T. cart. Grossa piastra di ferro triangolare, di cui è guernita l'estremità anteriore della stanga, sporgente alquanto oltre il mazzo.
- — da stiâ: Ferro da stirare: Massiccia lastra di ferro, della grandezza e della forma press'a poco d'un piede umano, ridotta a pulimento nella parte inferiore, e con suo manico, che, riscaldata, serve a stirare biancheria o altra roba; altrim. Liscia. Oltre il Ferro ordinario ci è il Ferro a cassetta, in cui si mettono carboni accesi per conservarlo caldo; ha sponde rilevate e un coperchio sostenuto da colonnini a una certa distanza tra i carboni e una maniglia. Vi è pure il Ferro a anima, che ha doppio fondo, entro cui si pone un'anima o lastra di ferro infuocata.
- — dō ciûnetto; Ferro del pialletto. - Dicesi Ferro ingordo quello che sporge molto fuori del piano, e porta via molto legno ad ogni piallata.
- — da levâ a braxa d'in tō fōrno; Tirabrace. T. forn. Asta lunga di ferro ricurva alla sua estremità, a uso di cavar la brace dal forno. Non deve confondersi col Frugone (Lançetta), che serve a sbraciare o allargare la brace accesa, benchè spesso ne faccia le veci.
- — in fêuggio; Ferro in lastre.
- — in verga; Ferro in verga.
- Færi; Ferri. Nel pl. dicesi a Quei ceppi e anelli di ferro, entro i quali si conficcano le gambe de' soldati delinquenti.
- — da cavalli, da mû; Ferri: Quei guarnimenti di ferro che si mettono a' piedi de' cavalli e dei ginmenti, conficcandoli con chiodi ribaditi nell'unghione.
- — dō mestê; Armi: Gli strumenti di ciascuna arte o professione.
- A calamitta a tia ō færo; La calamita tira il il ferro. Modo prov. che usasi a poco onesto proposito.
- Aveì ō chêu de færo; Avere il cuore di ferro, Esser di ferro, dicesi figur. di Persona spietata, crudele.
- — ûnn-a memöia de færo; Aver una memoria di ferro, vale Aver la memoria tenacissima.
- — ûn stêumago de færo; Aver lo stomaco di ferro, dicesi figurat. di Chi digerisce roba ad altri grave e indigesta.
- — ûnn-a testa de færo; Aver una testa di ferro, Esser incornato più che gli asini, figurat. vale Essere ostinato al maggior segno, Esser immutabile nella sua risoluzione.
- Batte ō færo; Massellare o Mazzigare il ferro: Batterlo caldo, cioè rovente, in sull'incudine, a più riprese, ripiegandolo col martello, e quasi impastandolo, per pargarlo, addensarlo, stivarlo, onde riesca atto ai particolari lavori.
- Batte ō færo fin ch'ō l'é cädo; Battere il ferro mentr'egli è caldo V. Batte.
- Bōggî ûn færo: Bollire un ferro V. Bōggî.
- Ese de færo; Essere di ferro, si dice d'Uomo robusto, che resiste alle intemperie della stagione, alle fatiche, ecc.
- Fâ færi; Far fagotto, Far fardello V. Fâ.
- Fæto a færo de cavallo; Fatto a ferro di cavallo V. A færo de cavallo.
- Mette a færo e a fêugo; Mettere a ferro e a fuoco, vale Fare strage e ardere, e dicesi di città o terre.
- Mette a-i færi; Mettere in ferri o ne' ferri V. sopra Færi.
- O digerieiva ō færo; E' digerirebbe i coltelli, si dice di Chi mangia assai senza provarne indigestione.
- O l'ha ûnn-a salûte de færo; Ha una salute di ferro, si dice di Chi ha fioritissima sanità e che non si turba per cagioni che ad altri la turberebbero.
- Penna de færo; Penna metallica V. Penna.
- Perde i færi; Sferrarsi: Il distaccarsi de' ferri da' piedi del cavallo, del mulo, ecc.
- Piggiâ a sporta e i færi; Pigliare l'ambio o l'ambulo. M. b. e vale Partirsi, Andarsene.
Voci vicine: fadigâ; fadighin; fadigōso; fädin da marscinn-a; faenn-a; færo; færomorto; fæta; fæto; faetōn; fagotto.