caffê
Fonte: Diçionäio zeneise-italian «Giovanni Casaccia» 2ª ed. (1876)
- s. m. Caffè: Frutto noto d'un albero originario dell'Arabia, chiamato da' Botanici Coffea arabica, di cui, tostato che sia e polverizzato, si fa una bevanda, che pur si chiama Caffè. Caffè, per La bottega, in cui si fa e vende detta bevanda.
- — càrego; Caffè grave. Parlandosi del Caffè in bevanda, dicesi Quello che è più carico di colore, e contiene maggior quantità del principio aromatico, per la maggior dose di caffè in polvere che vi si è adoperata.
- — leggëo; Caffè leggero, contr. di Caffè grave.
- — maxinôu; Caffè in polvere.
- — pösôu; Caffè posato: Quello che ha già fatto la posatura.
- Brustolî ō caff; Tostare o Abbrustolire il caffè.
- Zutta dō caffé; Posatura: Quel sedimento o residenza della polvere del caffè, la quale pel cessato bollimento e pel riposo, cade in fondo della caffettiera, o rimane nella calza ove si è colato.
Voci vicine: caeta; caezâ; caezōn; cäfattâ; cäfatto; caffê; caffeaus; caffettê; caffettëa; caffōn; caffōnento.