anima
Fonte: Diçionäio zeneise-italian «Giovanni Casaccia» 2ª ed. (1876)
- s. f. Anima: Il principio della vita d'ogni creatura vivente; e detto di quella dell'uomo, poet. Alma. Anima, figur. per Essenza o Parte principale, ove si comprende la sostanza e il fondamento di checchessia: A l'é l'anima dō negozio; È l'anima del negozio.
- — In senso simigliante per Forza attiva, principale, conservatrice, senza cui mal potrebbe sussistere checchessia: O sô ō l'é t'anima dō mondo; Il sole è l'anima del mondo.
- — per la Parte interiore di molte opere dell'arte che serve per fortezza o fondamento; e per traslazione anche di alcune opere della natura.
- — per Persona: No s'é visto ûnn'anima vivente; Non si vide anima viva. - In questo senso, e nel num. del più diconsi gli Abitanti d'una città: Zena a fa 135, 000 anime; Genova fa centotrentacinque mila anime.
- — Parimente nel num. del più, si prendono per l'Ombre de' morti: Anime dō pûrgatêuio, Anime dannæ, ecc.; Anime del purgatorio, Anime dannate, ecc.
- — per Quello spirito e vivezza e quell'espressione che rende le figure scolpite o dipinte quasi vive ed animate.
- — Nel Violino e in alcuni altri strum. da corda, Quel pezzetto di legno, ch'è poto ritto sotto il ponticello (scagnetto) fra la tavola e il fondo, per mantenere sempre quelle parti nello stesso grado d'elevazione.
- — Presso i Gettatori di metallo è La forma ricavata dal modello.
- — In term. d'Artigl., Il vuoto interno dell'armi da fuoco, entro del quale si mette la carica.
- — bōnn-a; Anima di messer Domeneddio, dicesi di Persona dabbene, timorata, pia, religiosa e simile.
- — da scarpa; Anima, Tramezza. T. catz. Specie di suolo più sottile, che per maggior fortezza si mette tra il suolo e la soletta.
- — de radicce; Anima: Parte legnosa centrale nella radice della cicoria.
- — lunga; Fuseragnolo, Spilungone, dicesi per ischerzo a Persona magra e di assai alta statura.
- — mæ; Anima mia, si dice altrui per modo di carezze e lusinghe, volendo esprimere sommo affetto; sinon. di Cuor mio, Ben mio, Mia vita.
- — neigra; Anima nera, efferata, e nel Lucchese Anima di leccio, dicesi di Persona crudele, inumana, feroce e simile.
- — persa; Anima dannata, dicesi di Persona empia, malvagia in supremo grado.
- — raxonevole; Anima ragionevole o razionale: Quella che è il principio della vita, dell'intendimento o pensiero e degli atti della volontà dell'uomo.
- — sensitiva; Anima sensitiva: Principio che fa muovere, crescere e sentire gli animali.
- — vegetativa; Anima vegetativa o vegetabile o vegetevole: Principio, in virtù del quale si nutrono e crescono le piante.
- A bōnn'anîma de mæ poæ, de mæ messiavo, ec.; Mio padre, Mio nonno ecc. di buona memoria, cioè Defunti.
- Aveì in sce l'anima ûnn-a persōnn-a; Aver sull'anima o sulla coscienza una persona, vale Essere stato cagione della morte o della rovina di qualcheduno.
- Aveì in te l'anima ûnn-a cösa; Aver nell'animo alcuna cosa, vale Pensarla.
- Aveì l'anima o l'animo de fâ ûnn-a cösa; Aver l'animo, il coraggio, l'ardimento di fare checchessia.
- Aveì l'anima inversa; Esser crojo, adirato, di mal umore; che anche dicesi Aver le lune o le paturne, Aver la luna a rovescio.
- Cantâ con anima; Cantar con anima, cioè Con energia, con vivacità, con espressione.
- Con tûtta l'anima; Di tutto l'animo, Con tutto il cuore, Con ogni efficacia, In ogni miglior modo.
- Dâ l'anima; Ravvivare, Dar la vita; e figurat. Donar tutto quanto si può; che in questo senso dicesi anche Dare il cuore.
- Dâ l'anima a-o diao; Dar l'anima al diavolo o al nimico, Darsi al diavolo, Darsi alle bertucce, ai cani, alle streghe, vale Disperarsi.
- In corpo e in anima; In petto e in persona. Posto avv. lo stesso che In persona, Personalmente.
- Lasciâ per l'anima; Lasciar per l'anima, cioè Per suffragio dell'anima.
- Levâ l'anima d'in ta pansa; Sbudellare, Uccidere. M. b. ed usasi per lo più a mo'di minaccia: Te levo l'anima d'in ta pansa; Ti sbudello, Ti uccido.
- Mangiâ l'anima a ûn; Mangiar l'anima ad uno, vale Ucciderlo, Ammazzarlo. M. b. che usasi come il precedente a mo' di minaccia: Te mangio l'anima; Ti mangio l'anima.
- Méttise in sce l'anima ûnn-a persōnn-a; Mettersi uno sull'anima, vale Ucciderlo, Levarlo di vita; ed anche Mandarlo in rovina, Rovinarlo.
- Nōn aveì d'anima; Non aver d'anima, figurat. Non aver sentimento, espressione.
- Nō se sentiva ûnn'anima; Non sentivasi uno zitto, V'era un silenzio profondo.
- O diao ō l'ha perso ûnn'anima; Il diavolo ha perduto un'anima, dicesi nell'uso di Chi dopo aver tenuto una vita licenziosa si mette a fare il bacchettone.
- O me fâ rode l'anima; Mi fa dannare o Mi fa dannar l'anima V. Dannâ.
- Pensâ all'anima o per l'anima; Acconciarsi dell'anima o Acconciare i fatti dell'anima sua, vale Prepararsi alla morte.
- Raccomandâ l'anima; Raccomandare l'anima,
- Rende t'anima a Dio; Render l'anima a Dio, vale Recitar l'ultime preci pe' moribondi. Trapassare, Uscir di vita, Morire.
- Sens'anima; Senz'anima. Posto avv. col v. Essere, vale Essere indifferente, tiepido, disappassionato.
- Vomitâ l'anima; Recere l'anima o il cuore. M. b. e vale Aver vomito gagliardo.
Voci vicine: angonizzante; angoscia; angosciâ; angoscioso; angûstiâse; anima; animâ; animalasso; animetta; animo; animositæ.