casa
Source: Diçionäio zeneise-italian «Giovanni Casaccia» 2ª ed. (1876)
- s. f. Casa: Edifizio di pietre, di mattoni, di legno, a uso di abitarvi.
- Casa, per Appartamento, Abitazione.
- — per Un'intiera famiglia, cioè L'aggregato di tutti coloro che abitano nella stessa casa.
- — per Casato, Stirpe, Lignaggio: O l'é de casa nobile; È di casa nobile.
- per Patria, Paese, ecc.: Son partïo da casa ch'aveivo chinz'anni; Partii da casa nell'età di quindici anni.
- — pel Guscio che portano seco le testuggini e le chiocciole.
- — civile; Casa civile: Una casa decentemente costrutta, a differenza d'una casucciaccia, che pur fosse in città.
- — da manente; Casa rustica: Casa a uso de' contadini.
- — de campagna; Casa di campagna o campestre, in opposizione a Casa di città; e talora Casa in campagna a uso di villeggiatura.
- — de commercio; Casa di commercio o di negozio, dicesi del Corpo d'un negozio con tutte le sue appartenenze; che anche dicesi semplicem. Casa.
- — de Dio; Casa di Dio, Casa d'orazione, vale La chiesa.
- — de pappê... Casa pochissimo solida, Casa con mura troppo sottili, Casa che ha più il modo di parer fatta di carta che di pietra.
- — distrûta; Casa rovinaticcia: Casa trasandata e in malo stato.
- — dō diao; Casa del diavolo, Casa maledetta, Casa calda, vale L'inferno.
- — grande; Casa grande, metafor. vale L'ospedale. Voce dell'uso.
- — reale; Casa reale: I principi del sangue reale.
- — vêua; Casa spigionata, vuota, disabitata.
- A casa mæ; A casa mia. Modo avverb. e vale Secondo me, A mio parere.
- Andâ a casa dō diao, Andâ a casa dō diao cäsôu e vestïo V. Andâ.
- Aveì ō cû grosso comm'ûnn-a casa; Aver un culo che pare un vicinato o una badia. Modo basso.
- Cacciâ a casa all'äia o sōttesōrva; Sossoprar la casa: Metter sossopra o a soqquadro la casa.
- — fêua de casa ûnn-a persōnn-a; Scasare uno, vale Obbligar altrui a lasciar là casa dove abita.
- Cangiâ de casa; Mutare o Cambiar casa, Tramutarsi: Trasferirsi in altra abitazione.
- Chi é minciōn se ne stagghe a casa; Chi è minchione suo danno, Testa di vetro non faccia a'sassi, Chi ha paura di passere non semini panico, I cordovani restino a Levaute. Prov. che valgono Chi è ben provveduto, non si metta a pericoli.
- Chi va a casa nō se bagna; Chi va o sta a casa non si bagna. Prov. che vale Chi va a suo cammino, va sicuro.
- Dâ recatto ä casa; Rassettar la casa: Metterla in assetto, in ordine.
- De casa; Di casa, Casereccio: Appartenente alla casa, e dicesi soltanto di cosa. – Casalingo dicesi di cose e di persone V. Casaengo.
- De casa in casa; Di casa in casa, Di porta in porta, A uscio a uscio.
- Donna de casa; Donna casalinga: Donna che sta in casa o che bada alla casa; che in quest'ultimo signif. dicesi pure Buona massaja.
- Ëse de casa; Esser di casa, vale Esser famigliare, intrinseco in una casa; e talvolta Esser casalingo, cioè Abbadare agli affari di casa.
- — de casa cōmme a spassōïa; Esser di casa più che la granata, vale Esser famigliarissimo in una casa.
- — de casa e de bûttega; Esservi a casa e a bottega, diciamo figurat. d'Alcuno che frequenti spessissimo qualche luogo.
- Figgia de casa; Innocentina, Trovatella, Esposta. Chiamansi da noi Quelle giovani che per essere state esposte neonate nella ruota (cûrlo) dell'ospedale di Pammatone, vi rimangono adulte e son destinate ai servigi dell'ospedale medesimo.
- Ghe pä a casa dō diao; E' vi pare la casa del diavolo, dicesi d'Un luogo dove si faccia un gran chiasso, un rovinìo, n baccano del diavolo.
- Gruppo de case; Ceppo di case: Aggregato di molte case unite insieme.
- Guardian de casa; Casiere, e nel femm. Casiera: Cuardiano della casa.
- In casa dō barba chi rōmpe paga; Chi rompe paga e porta via i ciottoli. Prov. che vale Chi ha fatto il male, ne dee soffrire il danno.
- In casa nêuva, chi nō ghe ne porta nō ghe n'attrêuva; Casa nuova, chi non ve ne porta non ne trova. Prov. di chiaro significato.
- In çimma de casa; All'ultimo piano della casa; e figurat. Sommamente, Grandemente, A cielo, ed anche A carissimo prezzo: O se fa pagâ in imma de casa; E' si fa pagare a carissimo prezzo. L'é megio andâ a casa c'ûnn-a parolla mâ dïta che co-a testa rōtta... Prov. nostro, che non ha precisa corrispondenza italiana. I Toscani però ne hanno de' consimili, e che esprimono la medesima idea, come: Sopporta e appunta un mal chi non vuol giunta, Il sopportar non nocque mai, È meglio cento beffe che un danno.
- Levâ de casa; Dismettere o Smettere casa, contr. di Metter casa V. sotto Mette sciù casa.
- Mandâ via de casa; Cacciar di casa.
- Meistro de casa; Maestro di casa: Quegli che soprintende all'economia.
- Mette casa a ûnn-a persōnn-a; Metter casa a uno, Allestirgli la casa.
- Mette sciù casa; Metter su casa, Metter casa, vale Provvedersi d'abitazione propria e fornirla di mobili. Aprir casa, dicesi per lo più delle Case di commercio.
- Non aveì né casa né teito; Non aver casa, nè tetto, Non aver luogo, nè fuoco, vale Esser rovinato interamente, Non aver luogo ove poter dimorare, Dover andar ramingo.
- O de casa! O di casa! Modo di chiamare quando si entra in una casa ove non si veda nessuno.
- O ghe vorrieiva poeì mette a casa in testa; E' gli vorrebbe metter la casa in capo, dicesi Quando essendo uno in casa d'un altro, questi lo tratta lautamente e gli fa offerta di tuttociò che ha in casa.
- O nō sa manco dōve a stagghe de casa; Ei neppure sa dove la sta di casa, dicesi di Persona affatto ignorante d'una scienza, disciplina o simile.
- Pan de casa; Pane casalingo, cioè Fatto in casa; ed usasi pure figurat. per dinotare Una cosa buona, eccellente.
- Portâ via a roba de casa; Sgomberare, Sgombrare, Far lo sgombero: Portar via le masserizie da luogo a luogo per mutar domicilio.
- Remesciâ pe-a casa; Gingillare o Gingillare per casa, vale Andar aggirandosi per la casa, occupati in più coserelle, tanto per far l'ora.
- Santi in gexa e diai in casa; Santi per la via, diavoli in masseria. Dettato prov. e significa che Isantinfizza sono sempre intolleranti e perciò sono insopportabili in famiglia.
- Stâ a casa; Star a casa, vale Trattenersi nel proprio paese.
- — a casa dō diao; Abitar in Chiarenna o in Chiaridadda, in orinci, cioè In luogo lontanissimo: Osta finn-a a casa dō diao; Egli abita in Chiarenna.
- — de casa; Stare di casa, vale Dimorare abitualmente in una casa: Dov'ō sta de casa? Dove sta di casa? E metaf. dicesi pure d'altre cose: Da San Domenego ō vento ō ghe sta de casa; Sulla piazza di San Domenico, il vento vi sta di casa, cioè Continuamente vi tira.
- — de casa e de bûttega; Essere a casa e bottega, lo dicono I mercatanti che hanno la bottega nella stessa casa che abitano.
- — in casa; Star in casa, Star fermo in casa, vale Trattenersi in casa.
- — in casa d'ûnna persōnn-a; Star in casa d'alcuno, vale Avervi la sua abitazione.
- Stramûâ de casa; Tramutare: Levar le masserizie d'una casa che si abbandona, recandole in altra che si va ad abitare; altrim. Sgomberare, Sgombrare, Far lo sgombero V. sopra Portâ via a roba de casa.
- Unn-a donn-a a l'é a rovinn-a o a fortûnn-a d'ûnn-a casa; La savia femmina rifà la casa e la matta la disfà. Prov. e vale che L'una stabilisce e moltiplica gli effetti di sua casa, e l'altra li manda in malora.
- Vexin de casa; Vicino: Che è o abita presso la nostra casa. – Casigliano così chiamansi in Toscana Le persone che abitano la stessa casa, ma non nella stessa famiglia.
Neighbouring lemmas: carubba; carubin; carubinâ; carubinn-a; carzêu; casa; casâ; cäsâ; casacca; casacchin; casadda.