aze
Source: Diçionäio zeneise-italian «Giovanni Casaccia» 2ª ed. (1876)
- s. m. Asino, Ciuco, Bricco, Miccio, Somaro, Somiere: Animale notissimo. Asino, Ciuco, Somaro, metaf. e aggiunto ad Uomo, vale Zotico, Scortese, Di rozzi costumi, ed anche Di grosso intendime to, Ignorante.
- — d'öu; Asino col pelo d'oro o Asino coronato, si dice d'un Ricco scortese e ignorante.
- — sarvægo; Onagro: Asino salvatico, il quale è comune nella artaria orientale, nella Persia, Siria, ecc. e corre assai velocemente. Non differisce dal domestico se non pel suo lungo pelo, per la forza e per la velocità. Dicesi anche Asino salvatico o selvaggio.
- Andâ a cavallo all'aze; Asinare: Viaggiare a cavallo dell'asi: o.
- A schenn-a d'aze; A schiena o dosso d'asino V. questa locuzione al suo posto alfabetico. Aveì a bellessa dell'aze; Aver la bellezza dell'asino, figurat. vale Non aver altro fore nella persona fuori della giovinezza.
- — a virtù dell'aze; Aver la virtù dell'asino, figurat. vale Esser paziente, tollerator de' soprusi.
- Banca dell'aze; Panca dell'asino, Panca del biasimo. T. delle scuole. Panca in cui si isolano gli scolari riprovevoli od ignoranti.
- Ci tava. a testa all'aze, perde a lescïa e ō savōn; Chi lava il capo all'asino, perde il ranno e il sapone, cioè Mette di suo la fatica e il capitale.
- Cōa d'aze; Coda d'asino, Coda di cavallo o cavallina o equina. T. botan. Equisetum arvense. Pianta indigena che nasce ne' terreni umidi argillosi; ha i cauli fioriti, nudi, diritti, di 6 in 7 in pollici; le guaine brune, profondamente divise in denti acuti. Fiorisce nel marzo. Dicesi anche Brusca, Asperella, Rasperella, Cucitoli, Marziuoli, Pennacchine, Pincheri de' fossi, Setoline, Setolone.
- Co-i axi ghe vêu o torseôu; L'asino non va se non col bastone; dicesi figurat. di Chi non si muove ad operare se non vi è spinto a forza.
- Dâ ad intende che l'é sghêuôu ûn aze; Dar ad intendere che un asino voli o che il mal sia sano, cioè Una cosa impossibile ed affatto opposta al vero.
- Dâ i fenōggetti o e confittûe all'aze; Gettar le margherite o le perle o la treggea a' porzi; dicesi figurat. del Dar cose degne e preziose a persone vili e idiote.
- Dispûtâ dell'ombra dell'aze; Disputar dell'ombra dell'asino o della lana caprina; dicesi proverb. del Disputar di cose frivole o di poca o nessuna importanza.
- Ese ûn aze cäsôu e vestïo; Esser un asino visu, verbo et opere o un asino battezzato, Esser un asino o bue calzato e vestito, vale Essere ignorante o scortese in grado superlativo.
- Fâ l'aze e ō böia; Esser l'asino, vale Esser continuamente gravato di fatiche, Durar fatiche da facchino, da asino; Sfacchinare, Facchineggiare, Affacchinarsi, Tirar la carretta, Essere il cavallo della carretta.
- Ghe n'é per l'aze e per chi ō menn-a; Ce n'è per l'asino e per chi lo mena, ovv. Ce n'è per il manico e per il mestolo; si suol dire proverb. di Due persone. per dinotare che se l'una di esse merita biasimo o castigo per qualche mancanza commessa, l'altra, per esserne stata in qualche modo l'origine, è pur meritevole di biasimo, di castigo, ecc.
- H axi se conôscian a-o basto; Gli asini si conoscono a' basti, figurat. vale Le qualità d'uno si conoscono dall'esterno.
- In mancansa de cavalti i axi tròttan; In mancanza di cavalli gli asini trottano, A tempo di carestia pan veccioso, A tempo di gnerra ogni cavallo ha soldo. Prov. che significa In tempo di necessità si fa capitale d'ogni minima cosa, per poca o cattiva ch'ella sia.
- Lavâ a testa all'aze; Lavare il capo all'asino, Stropicciare gli orecchioni dell'asino, Gettar via il sapone e il ranno; dicesi in modo proverb. e vale Far benefizio a chi nol conosce o non ne fa capitale, ed anche Perdere il tempo e la fatica in cosa che non sia per sortirne buon effetto.
- L'aze dove ō cazze ûnn-a votta ō nō ghe passa ciù a segōnda; L'sino dove inciampa o casca una volta, più non vi passa, figurat. vale Non cadere più negli stessi falli.
- L'aze ō camalla ō vin e ō beive l'ægua; L'asino porta il vino e bee l'acqua, L'asino porta grano e mangia paglia; dicesi proverb. di Chi si affatica in pro d'altri senza profitto.
- Liga l'aze dove vêu ō padrōn; Lega l'asino dove vuole il padrone, vale Fa quel che ti è commesso, e pensivi chi commette.
- Mette l'aze a cavallo; Metter l'asino a cavallo, vale Mettere una cosa vile sopra una di pregio.
- Oëgia d'aze; Orecchio d'asino, Consolida maggiore, Erba rustica. T. botan. Symphytum officinale. Pianta della famiglia delle Borragginee, comune ne' prati umidi e negli orti. Si adopera nelle ferite e fratture, ed usasi internanmente come atta a chiudere i tessuti degli organi nelle emorragie e nelle altre perdite di sangue.
- Pesso d'aze V. sotto Tòcco d'aze.
- Pe ûn punto Martin ō l'ha perso l'aze; Per un punto Martin perse la Cappa. Dicesi in prov. per significare che In negozi rilevantissimi talvolta i minimi accidenti ne tiran seco di gran conseguenze. Questo prov. ebbe origine dal seguente fattarello: Frate Martino, priore nel convento della Cappa, avea letto sopra la soglia del suo monastero: Porta patens esto. Nulli claudatur honesto; levò il punto di là dov'era dopo esto e lo mise dopo nuli, e fece leggere: Porta patens esto nulli. Claudatur honesto. La cosa fece tanto orrore, che l'abate Martino fu levato dal convento.
- Rägno d'aze nō va in çê: Raglio d'asipno non arriva in cielo. Prov. e significa che Le imprecazioni e le preghiere degli sciocchi e indiscreti non fanno impressione e non sono udite.
- Sensa dî ni aze ni bestia; Senza dire nè ai nè bai, cioè Senza dir nulla.
- Tòcco d'aze; Pezzo d'asino! Asinaccio! Asino della Marca! Somaraccio! dicesi altrui per villania.
- Trotto d'aze poco dûa; Trotto d'asino poco dura. Dicesi in prov. di Chi si mette a fare qualche cosa oltre il suo potere, che non può durarla.
- Va ciù ûn aze vivo che ûn dottô morto; Val più un asino vivo che un dottor morto. Dettato di filosofia poltronesca di coloro che aman viver nell'ozio e nell'ignoranza; ovv. dicesi A chi troppo studia e in modo da recar danno alla propria salute.
Neighbouring lemmas: axinella; axoâ; axoïo; axôu; a zazzûn; aze; a zemin; azenaja; azenajêu; azenasso; azenetto.