savattin
Vivagna: Diçionäio zeneise-italian «Giuseppe Olivieri» (1851)
- Ciabattino, quegli che racconcia e rattaccona le ciabatte e le scarpe rotte. Gli utensili ed ordigni del ciabattino sono la panca su cui siede che è detta trespolo, ed anche predellino, scabello, scanno, panchetta e panchettino. Il banco a cui siede si chiama bischetto. Per lo più la tavola del bischetto è aggirata da un regolo che forma la spalletta o la sponda, affinchè non cada in terra o il gomitolo, o qualche ordigno dell'arte. Ai quattro canti è scompartito da altri regoletti per riporvi le setole (sæe), le bullette (brucchette), la pece o il sevo da ugnere le lesine, che sono aghi torti a tre e a quattro spicchi (canti) appuntati alla cima e grossi nel mezzo della curva, s'imboccano in un manico di bosso collo mela (pummu) in capo, e della ghiera (veia) di ferro o di rame in fondo, per cagione che il manico non si fenda. I coltelli del ciabattino sono i trincetti, il coltello da banco e la coltella; i trincetti non tagliano a dilungo come i coltelli, ma trinciano gli orlicci delle suola quando si raffilano per agguagliarli al guardione (gardùn). Il coltello da banco ch'è una mezza lancia, viene adoperato per tagliare le tomaie (tomæe), e le altre pelli; quello che serve per tagliare una groppa di cuoio, le striscie da cavarne le suola, le mezze piantelle (meze seue) e i sopratacchi dicesi la coltella. La mezza piantella serve a risolare le scarpe sdruscite e rotte sotto la pianta del piede. Gli altri ordigni del ciabattino sono il lustrino, il lisciapiante, la mazza a lisciare, il cornettino, i girellini, le stelle, le forme, le bollette da montare, le tanaglie, i martelli, la raspa, la lima, le forbici, la calzatoja, il pedale, cioè quella striscia di cuoio o piccola fune, con cui i calzolai e i ciabattini si tengono fermo sulle ginocchia il loro lavoro; gli spaghi ed un grembiale.
Voxe vexiñe: satürnu; saù; saulu; saura; savatta; savattin; savattinâ; saveì; savoia; savù; savuî.