mollu
Vivagna: Diçionäio zeneise-italian «Giuseppe Olivieri» (1851)
- Molle, opposto a duro. Debole, fiacco. Floscio, vizzo, avvizzito, passo, mencio. Sono flosci i corpi di natura tigliosa, o fibrosa, o nervosa, ch'hanno perduta la natural consistenza. Il floscio è tale per difetto di tenzione; il vizzo per difetto d'umore. Vizzo dicesi d'ordinario di tessuti animali o vegetali; floscio di ogni cosa. Nel vizzo inoltre si suppone sovente l'effetto del tempo; nel floscio non tanto. Passo indica difetto d'umore, o da troppo calore o secchezza; ma s'applica a' vegetali più sovente che a' corpi animali; ha poi senso men dispregevole di vizzo. Avvizzito riguarda un tempo già passato di maggiore freschezza. Mencio, dicesi di ciò che non ha consistenza, il corpo mencio non ha più quell'elasticità, quella fresca morbidezza che lo fa resistere al tatto. Il mencio è morbido, ma morbido che cede subito e non ripiglia la sua forma al cessare della compressione. Un vestito si direbbe mencio,cioè senza salda, non mai passo, foscio, nè gli altri.
Voxe vexiñe: moettùn; mògane; mollâ; molla; mollezâ; mollu; mootüa; morettu; morfuttùn; morsce; morscià.