töa
Vivagna: Diçionäio zeneise-italian «Giovanni Casaccia» 2ª ed. (1876)
- s. f. Tavola: Arnese formato d'una o più assi messe in piano, che si regge sopra uno o più piedi, e serve per diversi usi, come di mensa, di scrivere, ecc. Le parti principali della tavola sono Il piano (Ciappa) ossia La parte superiore orizzontale di essa; La fascia (Testæn o Ciûmassêu se la tavola è quadrangolare o d'altra forma, Cercio se rotonda), cioè Quei legni più o meno larghi che fanno il giro della tavola sotto il piano presso gli orli; Le gambe o piedi (Pé), Quei colonnini o legni o trespoli, sui quali essa si regge; più propriam. diconsi Piedi le estremità inferiori. Le tavole poi sono di varie fogge, quadre, quadrangolari, poligone, da allungare, a ribalta, rotonde, ovali, ecc. Le tavole tonde sogliono essere sostennte da un colonnino che si regge su tre o quattro branche o piedi. Tavola, Mens Desco: Tavola, sulla qualesi mangia. Mensa propriam. dicesi La tavola coperta di tovaglia e apparecchiata per porvi sopra le vivande; e prendesi anche per L'assortimento delle vivande stesse, cioè per La qualltà e quantità ii esse, come: Lanta mensa, Mensa frugale. Desco è men nobile e più povero della mensa, ed è poco usato eccetto che in alcune locuzioni famigliari, come per es. Star volentieri a desco, Chi non mangia a desco, ha mangiato di fresco (Chi nō mangia ha mangiôu), Stare o Mangiare a desco molle, cioè a tavola senza tovaglia, nè apparecchiata. Di questi casi in fuori Desco e Tavola non si adoprano promiscuamente, così il servitore dice: Signori, è in tavola, non direbbe è in desco. Tavola, per Asse ossia Pezzo di legno di segatura, largo e ridotto a convenevole spessezza; ma in questo senso è poco usato.
- — da tinn-a; Tavola del tino. T. di cart. È una Asse che attraversa quella parte del tino che è fra il lavorente (laoente) e il ponitore (pōnedô); quello, toltone prima il cascio, spinge sulla tavola la forma e mandala al ponitore; questo, levatone il foglio, la rimanda nello stesso modo al lavorente V. Tinn-a nel 3o signif.
- — missa; Tavola apparccchiata.
- — rotōnda; Tavola rotonda, dicesi nelle Trattorie Quel pranzo che si prepara ad un'ora data del giorno e a un dato prezzo, dove può andare chicchessia pagando.
- Töe dō letto; Asserelle o Asserelli V. Letto.
- — dō sciûscetto Palchi V. Sciûscetto.
- Affare do poche tōe; Affare o Negozio di poche tavole, di poca levata, cioè di poca importanza.
- Andâ a tōa; Andar a tavola: Andar a mensa a effetto di cibarsi.
- — a tōa a-o sōn dō campanin V. Sōn.
- A töa nō s'invegisce, chi ghe sta troppo s'immattisce V. Immattî.
- Avansi de tōa; Rilievi o Rilevi: Ciò che avanza alla mensa.
- Cangiâ e carte in tōa; Cambiare i dadi V. Cangiâ.
- Cappo de töa; Capo di tavola V. Cappo.
- Dâ in töa.; Dare, Mettere o Portare in tavola v. Dâ.
- Ëse a tōa; Esser a tavola: Essere a mensa per cibarsi.
- — in tōa; Esser in tavola, e dicesi de' cibi.
- Fâ tōa; Far tavola, Intavolare V. Fâ.
- Finimento de tōa; Finimento da tavola V. F-.
- — nimento.
- Fregōgge cheite dä tōa... . Dicesi comunem. da noi di Quei discorsi che, fatti in confidenza tra capi di famiglia o sim., ma imprudentemente alla presenza di ragazzi o della servitù, vengono spesse volte riferiti ingenuamente da questi ultimi, onde: Sōn fregōgge cheite dä tōa; Le son briciole cascate da o dalla mensa. s I carr. de aa: n eu uv,
- Giancaja da töa; Biancheria da tavola. In coda della tavola.
- L'é in töa; È in tavola. Modo di dire per avvisare le persone che il cibo trovasi già sulla mensa.
- Levâ de töa; Sparecchiare, contr. d'Apparecchiare V. Levâ.
- Levâse da tōa; Levarsi di tavola, Uscir di tavola.
- Meno s'é a tōa, eiù se mangia; Meno siamo a tavola e più si mangia. Dettato prov. di chiaro significato.
- Mette töa; Apparecchiare, V. Mette.
- Mettise a töa; Porsi a tavola.
- Parlâ de morti a töa V. Morto.
- Portâ in töa V. sopra Dâ in töa.
- Quando s'é a töa nō se fa pregâ; Ognun dee goder dell'imbandito, senza farsene troppo pregare da chi lo invita.
- Scaffo da tōa; Intelajatura della tavola: La riunione dei piedi colle fasce senza il piano.
- Tegnî töa averta; Far corte bandita.
- Zêugo de poche töe; Giuoco di poche tavole, flgurat. Impresa breve, facile, Faccenda da sbrigarsene presto e agevolmente.
Voxe vexiñe: titûbâ; titûbansa; tixi; tixico; tò; töa; toâo; toâ; toaletta; tōccâ; tōccadinn-a.