pratica
Vivagna: Diçionäio zeneise-italian «Giovanni Casaccia» 2ª ed. (1876)
- s. f. Pratica: Uso o facil. tà in fare checchessia, acquistata col molto operare.
- Pratica, Negozio, Trattato, Maneggio.
- — Tirocinio, Noviziato, Scuola da cui s'apprende un'arte.
- — La persona, colla quale abitualmente si pratica o si conversa.
- — Amor disonesto ed anche La persona che è cosi amata.
- Dâ pratica; Dar pratica. T. mar. Permettere a coloro che ginngono da paesi sospetti di peste o d'altra malattia contagiosa d'aver commercio libero cogli abitanti del porto o della città a cui arrivano, dopo aver fatta la quarantena prescritta dalle autorità sanitarie del luogo.
- Fâ a pratica; Far la pratica, vale Acquistare pratica, Esercitarsi per acquistar la pratica.
- Far la pratica o le pratiche, si dice anche dei Giovani dottori o di medicina o di legge che stanno per un dato tempo a esercitarsi nella loro scienza sotto maestri o persone già abilitate, per poi avere anch'essi facoltà di esercitar pubblicamente la loro professione.
- Fâ e pratiche necessàie pe ottegnî ûnn-a cosa; Far le pratiche: Maneggiarsi o Raccomandarsi per ottener checchessia.
- Mette in pratica; Porre o Mettere in pratica, Praticare, Mettere in effetto.
- Tegnî viva ûnn-a pratica; Trattener una pratica: Tener vivo il trattato.
- Vä ciù a pratica che a sciensa; Val più la pratica che la grammatica, cioè L'esperienza è più utile del sapere.
Voxe vexiñe: præ; prælêu; præve; prævin; præûsso; pratica; praticâ; praticante; prebōggî; prebōggïe; prebōggiōn.