ciæo
Vivagna: Diçionäio zeneise-italian «Giovanni Casaccia» 2ª ed. (1876)
- s. m. Chiaro, Chiarezza, Lume, Luce: Tutto ciò che illumina. - Tra le voci Lume e Luce, abbenchè frequentemente si adoperino l'un per l'altra, pure passa una gran differenza. La luce propriam. è Il corpo che illumina; il lume è lo splendor tramandato; la luce è la sostanza, il lume l'effetto.
- Lume, per Lucerna, Candela accesa e simili.
- — d'êuvo; Chiara o Chiara dell'uovo, Albume, Bianco dell'uovo V. Euvo.
- — de lûnn-a; Lume o Chiaror di luna o della luna, Lampaneggio.
- — e scûo; Chiaroscuro. T. di pitt. Pittura di un color solo, che con due tinte, una chiara e l'altra oscura, dello stesso colore, imita i rilievi e i diversi gradi della luce e dell'ombra che si vede negli oggetti.
- — fäso; Lume falso, Contrallume: Lume che non si riceve addirittura, onde l'oggetto esposto a tal lume non può mostrarsi nella sua bellezza.
- A-o ciæo da candeja ō dōggiōn ō pä teja; Nè femmina, nè tela al lume di candela V. Candeja.
- A-o ciæo de lûnn-a V. A-o ciæo.
- Ciæi de lûnn-a... Usato nel num. del più e in senso figur. vale Tempi difficili, cattivi, Circostanze critiche, Guai, Miserie e simili.
- Ese a-o ciæo d'ûnn-a cosa; Essere al chiaro d'una cosa, vale Esserne sicuro e chiarito.
- Fâ ciæo; Far chiaro, Far lume, Illuminare. Talora usasi per Tenere il lume, Servir da lucerniere o da candeliere; e figurat. Portar polli, Fare il mezzano.
- Fâse ciæo; Farsi giorno, Aggiornare, Sorgere il dì, Albeggiare.
- Mette a-o ciæo ûnn-a persōnn-a d'ûnn-a cosa; Far chiaro uno di qualche cosa, Fargli vedere lume in un affare, vagliono Farglielo conoscere chiaramente, Informarlo.
- — in ciæo ûnn-a cosa; Mettere o Porre in chiaro alcuna cosa, vale Dilucidarla, Schiarirla in modo che agevelmente e con verità si veda com'ella stia.
- Se ti non hæ atro ciæo, ti pêu andâ a dormî a tastōn; Se tu non hai altri mòccoli, puoi andare a letto al bujo, ovv. Se non hai altri moccoli... a modo di reticenza, e vale Se non hai altri mezzi, altro assegnamento o altra abilità, non arriverai mai al tuo desiderio.
- Tra ō ciæo e ō scûo; Tra luce e scuro, Tra lume e bujo, Tra giorno e sera, Al barlume, Al buiccio.
- Vegnî a-o ciæo d'ûnn-a cosa; Venir al chiaro o a chiarezza d'alcuna cosa, vale Chiarirsene, Venirla a conoscere, Verificarla.
- add. Chiaro, Lucente, contr. di Scuro.
- Chiaro, per Puro, contr. di Torbido, che diciamo anche Limpido, ma dinota più perfetta chiarezza: Ægua ciæa; Acqua chiara.
- — per Manifesto, Evidente: A sò rōvinn-a a l'é ciæa; La sua rovina è chiara.
- — Aggiunto di voce, vale Intelligibile, Piana, Sonora, opposto di Roca.
- — Aggiunto di favellare, discorso e simili, vale Piano, Facile a capirsi.
- — Aggiunto di colore, vale Poco carico, Poco cupo.
- — Aggiunto di cielo, aria, tempo, vale Sereno, Senza nuvoli.
- — Aggiunto di giorno, vale Illuminato dal sole.
- — cōmme l'inciostro; Chiaro come l'inchiostro, figurat. vale Torbo, Non liscio, Sotto cui sta malizia o frode.
- — cōmme ō sô de mezogiorno; Chiaro come il sole di mezzodi, vale Evidentissimo.
- — lampante; Chiaro palpabile, Chiaro o Specchiato com'ambra.
- avv. Chiaro; e si adopera ne' seguenti modi:
- Parlâ ciæo; Parlar chiaro: Parlar senza velo, liberamente. Dicesi anche nell'uso fiorent. Parlar alla chiarozza.
- — ciæo e netto; Parlar schietto e tondo, Parlar a bandiera levata o spiegata, vagliono Dire apertamente e francamente le sue ragioni, il fatto suo, Dir checchessia fuor de' denti.
- Piscia ciæo e incäghite dō mego; Piscia chiaro e fatti beffe del medico. Prov. che usasi frequentem. per dire Chi ha la coscienza pura e netta non ha occasion di temere.
- Vedde ciæo; Veder chiaro, cioè Veder bene, distintamente, Aver buona vista.
- — ciæo in t'ûnn-a cosa; Veder chiaro in una cosa, figurat. vale Accertarsene, Levare ogni sospetto.
Voxe vexiñe: ciàcciara; ciacciarâ; ciacciarata; ciacciarōn; ciæbella; ciæo; ciætezzâ; ciætezzoso; cleto; ciæzâ; ciaga.