banco
Vivagna: Diçionäio zeneise-italian «Giovanni Casaccia» 2ª ed. (1876)
- s. m. Banco: Quella tavola, su cui i calzolai, sarti ed altri artigiani distendono, o tagliano o pesano o misurano la lor mercanzia.
- Banco, per Quella tavola, appresso la quale riseggono i giudici a render ragione.
- — per Quella tavola, presso la quale stanno i mercadanti a contare i loro danari o a scrivere i lor conti; ed anche Il luogo dove i Banchieri custodiscono i denari ed esercitano la lor professione.
- per Quella tavola che è disposta nella larghezza de' battelli, e su cui seggono i rematori quando vogano.
- In alcuni giuochi, come al faraone, al biribisso, al sette e mezzo ecc. è Quella somma che colui che regge il giuoco, e che, siccome dicesi, fa o tien il banco, deposita per far fronte alle vincite che fanno gli altri giuocatori; e chiamasi Banco anche Colui che lo tiene.
- — d'aenn-a; Banco d'arena: Quell'alzamento ineguale di rena nel fondo del mare (o de' fiumi), che non lascia tant'acqua che basti a sostenere le navi d'una certa grandezza, e che si alza talvolta verso la superficie dell'acqua o la sormonta. Vi sono de' banchi di sabbione e de' banchi di sassi.
- — da banchæ; Pancone: Quella panca grossa, sopra cui i legnajuoli lavorano il legname.
- — da fraveghi; Tavolello: Piccolo banco su cui lavorano gli orefici.
- — da lotto: Prenditorìa, Ricevitorìa, e in alcuni luoghi della Tosc. Botteghino: La bottega ove si giuoca al lotto.
- O paga cōmme ûn banco; E' paga come un banco, dicesi di Chi è puntualissimo nel pagare i debiti.
Voxe vexiñe: banchetta; banchettin; banchettinn-a; banchetto; banchiere; banco; banda; bandadda; bandëa; banderòlla; bandëta.