ægua
Fonte: Diçionäio zeneise-italian «Giovanni Casaccia» 2ª ed. (1876)
- s. f. Acqua, antic. Aigua: Corpo semplice, fluido ed umido, pesante, insipido e senz'odore, composto d'idrogene e d'ossigeno. Presso i chimici Ossido d'idrogeno.
- Acqua, per Mare: In sce ægue de Còrsega; Sulle acque della Corsica.
- — Fiume: De lä dall'ægua; Di là dall'acqua.
- — Pioggia: Unn-a giornâ d'ægua; Una giornata d'acqua.
- — Bevanda: Dæme ûn gotto d'ægua; Datemi un bicchier d'acqua.
- — Sugo acquidoso di frutto e d'altri vegetabili: O l'é ûn peì tûtt'ægua; È una pera tutt'acqua.
- — Orina: Vaddo a fâ ûn pö d'ægua; Vado a fare un po' d'acqua.
- — Sudore: Sōn tûtto in t'ûnn'ægua; Son tutto in un'acqua.
- — per Alcuni sieri del corpo umano.
- — per Quella materia che, stemperata con acqua, si dà ai drappi per accrescere loro lucentezza e distenderli: Ægua de gōmma; Acqua di gomma.
- — Parlandosi di Gioje, dicesi La qualità della loro trasparenza, più o meno limpida, o tinta in aleun colore.
- Ægue; Acque, o Acque dell'amnio: Evacuazione sierosa uterina prima del parto.
- — abbrennâ; Acqua cruscata: Acqua fatta bollire con crusca.
- — amaa; Acqua amara: Acqua entro cui sia stata bollita della cicoria.
- — appanâ; Acqua panata: Acqua dovè stato infuso pane abbrustolito.
- — appätanâ; Acqua borra, Acqua limacciosa, Acqua fangosa, Acqua grossa.
- — benedetta; Acqua benedetta, Acqua santa.
- — bōggïa; Acqua bollita: Acqua che ha bollito. — Acqua bollente vale Acqua che bolle. — Bollita e Bollente si usano talora per sinonimi.
- — brûtta; Acqua sùdicia o sùcida.
- — cäda; Acqua calda, contr. di Acqua fredda.
- — ciæa; Acqua chiara, Acqua limpida.
- — ciûvann-a; Acqua piovana: Quella che viene dal cielo per la pioggia, e che, conservandosi nelle cisterne, dicesi anche Acqua di cisterna.
- — cōâ; Acqua cheta, Acqua stagnante, dicesi di Quella che stagna in un luogo, cioè che da sè non corre. E metaf. dicesi d'Uomo finto e traditore, che facendo le viste di non curarsi di nulla, pure opera con somma accortezza.
- — con l'axôu; Acqua acetata: Bevanda d'acqua mista ad aceto.
- — corrente; Acqua corrente o corsiva: Acqua che corre, contr. d'Acqua stagnante.
- — d'ângei; Acqua d'angioli: Acqua di soavissimo odore, con distillazione d'ambra, zibetto ed altre rage e legni odorosissimi.
- — da beive; Acqua potabile: Acqua ordinaria pura, da potersi bere.
- — da reginn-a; Acqua della regina: Acquarzente distillata con cànfora, fiori di ramerino e fiori d'arancio, ritrovata per medicamento da una Regina d'Ungheria; e serve per levar le macchie e profumare i panni.
- — de camamilla; Acqua o Scottatura di camomilla: Acqua bollente che sia versata su fiori di camomilla.
- — de cisterna; Acqua di cisterna V. sopra Ægua ciûvann-a.
- — de Colonia; Acqua di Colonia: Acqua odorosa, composta di essenze di bergamotta, ramerino, menta, fiori d'arancio ed acqua di melissa spiritosa.
- — de condûto; Acqua di acquidotto.
- — de fiûmme; Acqua di fiume: Quella che si attinge da un fiume.
- — de Gulàr; Acqua vegeto-minerale di Goulard, Acqua saturnina o di saturno: Usasi per uso esterno ne' tumori, nell'emorroidi cieche, e in forma d'injezioni nelle ulceri fistolose.
- — de pōsso; Acqua di pozzo: Acqua sorgiva che si attigne dal pozzo.
- — de raxa; Acqua di ragia: Olio essenziale distillato dalle varie specie delle rage o resine del pino, e si adopera nelle pitture.
- — de rêuza; Acqua rosa o rosata: Acqua tratta per distillazione dalle rose.
- — de sciô de çetron; Acqua di fior d'arancio, Acqua nanfa o lanfa: Acqua odorosa fatta per distillazione di fiori d'arancio.
- — de vivagna; Acqua viva, Acqua di vena o di polla.
- — dō battæximo; Acqua del battesimo, Acqua battesimale.
- — dôçe; Acqua dolce, contr. d'Acqua salata o salsa; e dicesi dell'Acqua di fiume o di fonte, per distinguerla da quella del mare.
- — dôçe con sûccao, ecc.; Acqua concia o acconcia: Acqua fatta con zucchero o altro per uso di bevanda. — Acqua cedrata dicesiL'acqua acconcia con zucchero, sugo di cedrato e simili.
- — ferrâ; Acqua ferrata: Acqua dentro cui freddò un ferro rovente. — Acqua acciajata, quella in cui è infusa limatura d'acciajo.
- — forte; Acquaforte V. Æguaforte.
- — freida; Acqua fredda, contr. d'Acqua calda.
- — giassâ; Acqua gelata o gielata, Acqua agghiacciata o ghiacciata, Acqua addiacciata o diacciata o diaccia.
- — guasta; Acqua corrotta.
- — imperiale; Acqua imperiale: Soluzione di cremortartaro in acqua con sugo di limone e zucchero.
- — in giasso, in neive V. sopra Ægua giassâ.
- — leggera; Acqua sottile.
- — marsa; Acqua putrida.
- — matta; Acqua pazza, dicesi del Brodo lungo ed insipido.
- — menûa; Acqua minuta, Acqua cheta, dicesi della Pioggerella che viene senza strepito.
- — minerale; Acqua minerale o termale: Acqua naturale che contiene in dissoluzione alcune sostanze straniere, gassose o saline e simili, e che d'ordinario s'adopera per medicamenti.
- — morta; Acqua morta, contr. di Acqua viva.
- — netta; Acqua pulita.
- — pesante; Acqua grossa.
- — pûa; Acqua pura: L'acqua ordinaria.
- — rōtta; Acqua temperata: L'acqua che si beve, infusavi qualche goccia d'un liquore qualunque.
- — sâ; Acqua salata o salsa, Acqua di mare, contr. d'Acqua dolce.
- — sccetta; Acqua pura.
- — stagnante; Acqua stagnante, Acqua cheta V. sopra Ægua coâ.
- — stōrbia; Acqua torbida, Acqua alba.
- — tenta; Acqua tinta, Acqua avvinata, Acqua pazza: Vino molto annacquato.
- — tépida; Acqua tèpida o tiepida.
- — zeâ V. sopra Ægua giassâ. Sonovi inoltre molte Acque odorose, aromatiche e medicinali che si ommettono per brevità.
- A chi nō piaxe ō vin, ō Segnô ō ghe leve l'ægua; A chi non piace il vino, Dio gli tolga l'acqua. Prov. dei beoni.
- Adaxo, barbé, che l'ægua a s'ascäda; Piano, barbier, chè il ranno è caldo o il ranno cuoce V. Barbê.
- Ægua cada e serveziâ guariscian da ogni mâ; Acqua, dieta e serviziale guarisce da ogni male. Prov. di chiaro significato.
- Andâ pe ægua; Andare per acqua, cioè A prendere acqua.
- A primm'ægua a l'é quella chi bagna; La prima acqua è quella che bagna. Dettato prov. che significa I primi travagli sono quelli che più affliggono.
- A primm'ægua d'agōsto a rinfresca ō cōsto; Alla prima acqua d'agosto il caldo s'è riposto. Prov. e vale La pioggia agostina rinfresca subito l'aria.
- Assōmeggiâse cōmme due gōççe d'ægua; Essere somigliantissimi.
- Aveì bevûo dell'ægua de Sōzeja; Aver pisciato in più d'una neve, Aver cotto il cul ne' ceci rossi, Non esser uomo da uccellar a fave, dicesi scherz. per Esser pratico del mondo.
- Avvennâse l'ægua a ûn bastimento; Far acqua, Metter acqua V. sotto Fâ ægua nel 1o signif.
- Battezzâ d'ægua de balletto; Dar un cappello o un cappellaccio, Cantar la zolfa o la compieta o il vespro, Risciacquare il bucato a uno, Dargli una buona stregghiata, vagliono Sgridarlo acremente.
- Camalla d'ægua; Acquajola, Acquarola, Acquaruola e Acqueruola: Colei che va vendendo l'acqua, e la trasporta a pago.
- Cangiâ l'ægua a-o canäio; Fare o Spandere acqua, Pisciare, Orinare. Modo scherz. e basso.
- Chi é stæto brûxôu o scottôu dall'ægua cada, ha puïa da freida; Il cane scottato dall'acqua calda, ha paura della fredda, ovv. Chi dalla serpe è punto, ha paura delle lucertole. Prov. che signifiea I pericoli passati fanno l'uomo cauto, od anche Chi è castigato o ingannato, sta poi in cervello e più non si fida.
- Chi vêu dell'ægua pûa vadde ä sorgente; Chi vuol dell'acqua chiara vada alla fonte. Prov. e vale Chi vuol essere chiaro d'una cosa vada alla sorgente, la guardi cioè. dal punto dond'essa deriva, o la domandi a persona che più la sa.
- Dâ de bacchæ in te l'ægua; Mettere stoppia in aja, Far acqua in un vaglio, Pestar l'acqua nel mortajo, Tender le retir al vento, Dar l'incenso ai grilli, vagliono Lavorare indarno, Gittare il tempo, Affaticarsi inutilmente intorno a checchessia o a persuader chicchessia.
- Dâ dell'ægua; Dar acqua, Adacquare, Inaffiare, Irrigare.
- Dâ l'ægua; Dar l'acqua: Aprire i condotti donde vien l'acqua.
- Derrûo d'ægua; Rovescio d'acqua o di pioggia: Subita e veemente caduta di pioggia.
- Dilûvio d'ægua; Diluvio: Trabocco smisurato di pioggia.
- Doppo çent'anni l'ægua a torna a-o sò mōin; In cent'anni e cento mesi l'acqua torna a' suoi paesi. Prov. che esprime la continua rivoluzione delle cose.
- Ëse ciù grosso che l'ægua di maccaroin; Essere più spesso che l'acqua de' maccheroni, si dice d'Uomo scimunito.
- Ëse c'ûn pê a bagno e l'atro in te l'ægua; Esser tra bajante e ferrante, Esser tra il martello e l'incudine: Aver mal fare da tutte le bande, Pericolare per ogni verso.
- Ëse in cattive ægue; Trovarsi nella mala parata, Essere in duro astro: Essere a nial partito, in mal punto, in cattivo stato, in termine pericoloso.
- Ese tûtto in t'ûnn'ægua; Esser tutto in un'acqua, vale Esser tutto molle di sudore, Trasudare, Stillare dal caldo.
- Ëse ûnn'ægua cōâ; Essere un'acqua cheta, dicesi figurat. d'Uomo che, benchè stia cheto e nol dimostri, opera con somma accortezza.
- Fâ ægua; Far acqua, Metter acqua, dicesi di Nave, nella quale per qualche apertura entri l'acqua.
- — Far acqua: Provvedersi d'acqua dolce per servizio delle navi, che anche dicesi Far acquata, Battersi d'acqua.
- Fâ dell'ægua; Far acqua, vale Orinare.
- Fâ ûn pertûzo in te l'ægua; Far un buco nell'acqua, vale Tentare un'operazione che non riesca, Affaticarsi senza frutto.
- Fia d'ægua; Filo o Fil d'acqua: Un'acqua poca e sottile che poi viene a fermarsi.
- Guägnâ i dinæ cōmme l'ægua; Far danari a busso, Guadagnar quattrini come rena, vale Guadagnarne in abbondanza, copiosamente.
- L'ægua a fa derrûâ e mûage; L'acqua rovina o rompe i ponti, ovv. L'acqua fa marcire i pali. Modo prov. usato frequentemente dai bevitori di vin pretto, per dannare l'uso d'annacquare il vino.
- L'ægua a lava; L'acqua lava. Modo di dire che usiamo per iscusarci d'esserci imbrattati o d'aver imbrattato alcuna cosa.
- L'ægua a fa mâ e ō vin ō fâ cantâ; L'acqua fa male e il vino fa cantare. Prov. e vale Un ubbriaco parla agevolmente, dice le cose come stanno, non può tacerc.
- L'ægua a l'é appeiza; L'acqua è sospesa, vale Sta per piovere.
- L'ægua a schissa; L'acqua stroscia, dicesi Quando piove gagliardamente.
- L'ægua ciæa a nōn ammaecia; Acqua chiara non macchia. Prov. simile all'altro Chi delitto non ha, rossor uon sente.
- L'ægua cōâ a fa i baggiêu; Acqua cheta vermini mena. Prov. e vale Gli uomini taciturni covan malizia.
- L'ægua menûa a l'inganna ō villan, pä che nō ciêuve e a ghe bagna ō cabban; Acqua minuta gabba il villano, par che non piova e si bagna il gabbano. Dettato prov. simile all'altro Acqua minuta bagna e non è creduta.
- Lasciâ andâ l'ægua in zù e ō vento in sciû; Lasciar andare l'acqua alla china, all'ingiù, ecc., vale Prendere il mondo come viene, Non si dar affanno di nulla, Lasciar le cose com'elle vanno; che anche dicesi Lasciar correre due soldi per ventiquattro danari.
- L'aze ō camalla ō vin e ō beive l'ægua; L'asino porta il vino e bee l'acqua V. Aze.
- L'é megio ō vin cädo che l'ægua freida; È meglio il vin caldo che l'acqua fredda. Prov. de' beoni.
- Méttise de l'ægua sōtto; Acconciare il fornajo, vale Assicurarsi d'aver a vivere a sufficienza.
- Moî in te sò ægue; Cuocersi-nel suo brodo, vale Star nella sua opinione con proprio danno e risico.
- Negâ in t'ûn gotto d'ægua; Affogare in un bicchier d'acqua, Rompersi il collo in un fil di paglia, Inciampar ne' ragnateli, nelle cialde o nei cialdoni, Morir di fame in altopascio o in una madia di stiacciatine cotte, Ammemmare sul lastricato, dicesi figurat. d'Uomo dappoco che si avviluppi e si perda per ogni piccola faccenda.
- Nō bagnâ a bōcca d'ægua; Non bagnar la bocca d'acqua, dicesi di Chi non dà e non vuol dare altrui assolutamente nulla.
- Nō gh'é mai stæto vento senz'ægua; Non vi fu mai vento senz'acqua.
- Nō guägnâ l'ægua da lavâse a faccia; Non guadagnar l'acqua da lavarsi le mani, vale Guadagnar assai sottilmente, Guadagnar poco o nulla.
- Ogni ægua a bagna; Ogn'acqua immolla, A ogni sete ogn'acqua è buona. Prov. e dicesi per dinotare che Per poca o cattiva sia una cosa, può ad ogni modo l'uomo servirsene avendone necessità.
- Ogn'ægua ammorta ō fêugo; Ogn'acqua spegne il fuoco. Prov. simile al precedente Ogn 'acqua immolla, e significa Alle necessità naturali ogni cosa serve per cattiva ch'ella sia.
- O sangue ō nō diventa mai ægua; Il sangue non è acqua. Dicesi figurat. degli affeti de' legami di parentela.
- Pestâ l'ægua in tō mortâ V. sopra Dâ de bacchæ in te l'ægua.
- Pin d'ægua; Acquidoso, Acquajolo, dicesi princip. de' Frutti che hanno in sè molt'acqua.
- Portâ de l'ægua a-o mâ; Portar acqua al mare, Portar il cavolo a Legnaja, Portar alberi alla selva, Recare o Portar nòttole ad Atene. Modi proverb. che significano Portar una cosa dove ne sia abbondanza maggiore.
- Quello chi vende ægua dôçe; Acquacedratajo; e se vende acqua gelata, nell'uso fior. Diacciatino.
- Rammâ d'ægua; Scossa, dicesi di Quella pioggia di poca durata, ma gagliarda. Dimin. Scossetta, Scossettina.
- Rōggio d'ægua; Getto d'acqua.
- Saveì in che ægua se pesca: Sapere in che acqua si pesca, vale Sapere quel che uom fa.
- Tiâ l'ægua a-o sò moin; Tirare o Recar l'acqua al suo mulino, vale Aver maggior riguardo al proprio interesse che all'altrui.
- Travaggiâ sōtt'ægua; Lavorar sott'acqua, Lavorar di straforo, vale Negoziare, Operare occultamente.
- Tûtt'ægua chi va in mâ; Zucchero che cade sulle fragole, dicesi d'Uomo ricco che diviene più ricco per eredità o per altra cagione.
- Vegnî zû l'ægua a massette, a segge, ecc.; Piovere a ciel rovescio, a catinelle, a secchi, a bigonci, vale Piovere dirottamente.
- Venn-a d'ægua; Vena, Rampollo, Polla, Scaturigine.
- Zêughi d'ægua; Scherzi d'acqua: Le diverse forme e direzioni che si fan prendere agli zampilli artificiali d'acqua per mezzo de' cannelli.
Voci vicine: a-e cannie; a-e cattive; a-e cûrte; æga; a-e grosse (vegnî); ægua; æguaforte; æguassa; æguavitta; æguetta; æguôu.