tegnî
Fonte: Diçionäio zeneise-italian «Giovanni Casaccia» 2ª ed. (1876)
- v. a. Tenere: Avere in suo potere o in sua mano, Possedere.
- Tenere, per Avere assolutamente: O ten carossa e cavalli; Egli tiene carrozza e cavalli.
- — per Impedire con mano o con altro checchessia ch'e' non possa muoversi o cadere o fuggire o trascorrere.
- — per Impedire assolutamente: Nisciûn me ten che ghe vadde; Nessun mi tiene ch'io ci vada.
- — per Contenere, Racchiudere, Comprendere nella propria capacità: Questa bōtte a ten dexe mezajêue; Questa botte tiene dieci mezzaruole.
- — per Abitare, Occupare: Quante stanse ten a sciä Lidia? Quante stanze tiene la signora Lidia?
- — per Ingombrare, Occupare, Distendersi: A sōla cavallaja a tegnîva tûtta a ciassa d'armi; La sola cavalleria teneva tutta la piazza d'armi.
- — per Mantenere, Conservare: Se nō fōsse ō vin chi ō tegnisse in vitta, ecc.; Se non fosse il vino che lo tenesse in vita, ecc.
- per Usare, Osservare: O ten ûn çerto moddo de vive che ecc.; Egli tiene un certo modo di vivere che ecc.
- — per Trattenere, Ritenere: Nō se pêu tegns a röba di ätri: Non si può tener la roba altrui.
- — per Trattenere, Fare stare, Far dimorare: O m'ha tegnûo træ ôe a discorrî, E' mi tenne tre ore a ciarlare.
- — per Istimare, Riputare, Giudicare: Mi l'hò sempre tegnûo pe ûn galantommo; Io l'ho sempre tenuto per un galantuomo.
- — per Pigliare o Prendere, ma non si usa se non imperativamente: Tegnïve chì i vostri libbri ché nō i vêuggio; Tenete qua i vostri libri chè io non li voglio.
- — per Custodire, Allogare: Tegnïme ûn pö questo fangotto; Tenetemi un momento questo fagotto.
- — per Andare, Incamminarsi: A stradda che doveì tegnî a l'é questa; Questa è la via che dovete tenere.
- — per Fare stare in un luogo: O l'ha tegnûo quattr'anni in collëgio; E' lo tenne quattr'anni in collegio.
- — per Trattare, ma in questo senso è sempre usato cogli avv. Bene o Male o altra cosa simile: O a tegniva cōmme ûnn-a reginn-a; Ei la teneva come una regina.
- — per Portare, Avere: Miæ che birbo cōmm'ō ten i êuggi bassi! Badate il furfante come tien gli occhi bassi!
- — per Adunare: Han tegnûo conseggio de guæra; Tennero consiglio di guerra.
- — Usato in signif. nent. per Acconsentire, Accettar l'invito di checchessia: Se ghe tegnî, andemmo a San Ceprian; Se ci tenete, andiamo a S. Cipriano.
- — Detto di cibi o di bevande, vale Aver poca sostanza, Dar poco nutrimento, ed usasi per lo pir colla partic. negat.: O riso ō nō ten; Il riso non tiene.
- — Detto di colori, vale Mantenere il fiore e la vivezza loro: O l'é ûn cô chi ten; È un colore che tiene. Usato poi colla partic. negat. innanzi, vale il contr., cioè Scolorire, Smontare: O l'é ûn cô chi nō ten; È un colore che non tiene.
- — Dicesi anche della pània, della colla e simili cose viscose e tenaci: A l'é colla chi ten; È colla che tiene.
- — per Reggere, contr. di Rompersi: Questa corda a nō ten; Questa corda non tiene.
- — per Aver efficacia, Valere: L'argomento ō nō ten; L'argomento non tiene.
- — a bagno; Tener in molle V. A bagno.
- — a battæximo; Tener a battesimo V. A battæximo.
- — a bordadda in tæra; Tener la bordata in terra. T. mar. Virar di bordo navigando verso terra.
- — a brilla; Tener la briglia in senso proprlo vale Andar lento cavalcando; e figurat. Tener a segno, a freno, che non si trascorra V. Brilla.
- — a cadello; Tener in cervello V. A cadello.
- — a colaziōn, a disnâ, a çenâ; Tenere a colazione, a desinare, a cena: Far restare altrui con sè a colazione, a desinare, a cena.
- — a cōnto; Tener a conto: Aver già una o più porzioni del credito intero.
- — a denti secchi; Tener alcuno a denti secchi: Non dare altrui da mangiare.
- — ä dieta; Tener a dieta V. Dieta.
- — a discorrî; Tener a ciancia: Trattener altrui con parole, Ritardarlo dal suo pensiero e dalla sua impresa.
- — a dormî; Tener a dormire, vale Dar comodità di dormire.
- — ä galla; Tenere a galla: Far galleggiare.
- — a-i stûdii; Tenere a scuola o agli studj, vale Mantenere a studiare.
- — a lengua a casa o a posto; Tener la lingua a sè: Guardarsi bene dallo sparlare comecchessia, Cessare dalla maldicenza, dalla petulanza e sim.
- — all'äia; Tener all'aria V. Äia.
- — allegro; Esilarare, Render ilare, Rallegrare: Fare stare allegro o contento.
- — all'ōmbra; Tener all'ombra: Collocare in parte dove sia ombra.
- — all'ordine; Tener a regola: Fare che altri stia in regola, che non esca di regola.
- — allûgâ ûnn-a cosa; Tener in serbo checchessia: Custodire alcuna cosa con patto di restituirla, o alcuna cosa propria per farne uso quando che sia.
- — all'ûmido; Tener all'umido: Collocare in luogo umido, dove possa trarre umidità.
- — a man sōrva a testa V. Man.
- — a marçî in te l'ægua; Tener in màcero: Tener nell'acqua checchessia ad effetto di macerarlo.
- — ä memōia, a mente V. Memöia.
- — a-o fōndo; Tener al fondo, vale Far che la cosa tenuta non venga a galla, ma stia a fondo.
- — a-o scûo; Tener al bujo, allo scuro V. A-o scûo.
- — a-o sequæo; Tener alle strette o a stretta V. A-o sequæo.
- In term. marin. dicesi Tener fermo sopra un capo, ed è Quando eseguendo una manovra si tiene un cavo con forza senza mollarlo o allentarlo.
- — a-o sô; Tener al sole: Collocare in parte dove batta il sole.
- — a-o vento; Tenere al vento: Collocare in parte dove tiri il vento.
- — a pan e ægua; Tenere a pane e acqua: Non somministrare altro cibo nè bevanda se non di pane e d'acqua.
- — a pëto; Tenere a petto, vale Allattare.
- — a pixōn; Tenere a pigione o a fitto; Abitare casa o sim. con pagarne in ricompensa la pigione.
- — a posta; Tener la posta o l'invito, in term. di giuoco vale Acconsentir di giuocare la somma convenuta, Giuocarla.
- — apposta; Tener a posta, vale Aver o Tener per aleun determinato fine.
- — ä schêua; Tener a scuola, vale Insegnare, Addottrinare; ed anche Mantenere a studiare V. sopra Tegnî a-i stûdii.
- — ascōso; Tener nascosto o celato: Nascondere, Occultare.
- — a scotto; Tener a scotto, ecc. V. A scotto.
- — ä stecca; Tener a stecchetto V. Ä stecca.
- — a stradda de mezo; Tener la via di mezzo, figur. Non inclinare più da una parte che dall'altra.
- — a stradda drita; Tener la linea diritta, figurat. Andar con rettitudine, Operar giustamente.
- — a stûdio; Tenere a studio, figurat. e nel gergo vale Tener in pegno, Impegnare.
- — a testa bassa; Tener il viso basso: Star colla faccia inchinata per umiltà o vergogna. -äto; Tener su, vale Sollevare, Innalzare, contr. di Tener giù.
- — a travaggiâ; Tener a opera: Tener occupato, in faccende.
- — bassa ûnn-a persōnn-a; Tener basso alcuno, vale Impedirlo che arrivi a' suoi disegni, Impedire che altri venga in istato che s'innalzi; e talora Tenerlo a freno, a dovere.
- — basse e piante; Tener addietro le piante: Ringagliardirle tenendole basse.
- — basso; Tener giù: Abbassare, Inchinare verso la parte inferiore.
- — bloccâ ûnn-a çittæ, ûnn-a sguaddra, ecc.; Tener bloccata una città, una squadra, ecc, vale Assediarla per mezzo del blocco.
- — cädo; Tener caldo, diciamo per lo più di quei vestimenti o sim. che ritengono e conservano il caldo.
- — compagnia; Tener compagnia: Accompagnare qualcheduno o Stare insieme con lui.
- — compagnia a ûn bastimento; Tener compagnia ad un bastimento, vale Andar di conserva.
- — cōnseggio; Tener consiglio o assemblea: Adunar assemblea per consultare o risolvere sopra di checchessia.
- — cōnto, Tegnî cōnto d'ûnn-a cosa V. Cōnto.
- — con ûn; Tener con alcuno, Tenersi per uno o Tener a parte d'uno, vagliono Essere dalla sua parte, della sua opinione e sim.
- — conversaziōn; Tener conversazione, vale Radunare presso di sè persone a conversare.
- — corda; Tenere o Reggere il lazzo V. Corda.
- — cōverto; Tener coperto, vale Coprire; e figurat. Nascondere, Dissimulare, Non si dimostrare, Occultare.
- — dä parte; Tener a parte o da parte: Tener separatamente o in luogo separato.
- — desteizo; Tener disteso, vale Fare che alcuna cosa sia distesa.
- — d'êuggio ûnn-a persōnn-a V. Êuggio.
- — de vista; Tener di vista: Seguitare colla vista.
- — di àncoe; Tener delle àncore, dicesi Lo agguantare o l'immarrare ch'esse fanno al fondo del mare.
- — discorso; Tener discorso o ragionamento, vale Discorrere, Parlare, Ragionare, Trattare.
- — drïta ûnn-a cosa; Tener ritta o dritta una cosa: Tenerla in modo che non penda.
- — dûo; Tener duro, Tener sodo, Star fermo o alla dura: Persistere nella sua risoluzione, nè da quella rimuoversi.
- — e moen a posto; Tener le mani a sè V. Man.
- — ferma ûnn-a cosa; Tener fermo checchessia: Non muovere, Far che alcuna cosa non si muova.
- — fêugo vivo; Persistere, Non desistere, Non cessare, Continuare. Modo figurato.
- — fresco; Tener fresco, contr. di Tener caldo: Mantener fresco.
- — gente a servixo; Tener famiglia o servitù V. sotto Tegnî servitoî.
- — i eōnti a ûnn-a persōnn-a V. Cōnto.
- — i êuggi addosso a ûnn-a persōnn-a; Tener gli occhi ad alcuno: Aver l'occhio sopra di esso, Guardarlo con attenzione.
- — i êuggi averti; Tener l'occhio aperto, vale Usar vigilanza, attenzione.
- — i êuggi bassi; Tener gli occhi bassi: Volgerli a terra per timore o umiltà.
- — in apprensciōn; Tener in apprensione: Far che altri stia con timore o con rispetto.
- — in bänsa ûnn-a persōnn-a; Tener a bada, Tener sulla fune o sulla corda o sulla gruccia, ecc. V. Bänsa.
- — in brasso; Tener in collo, vale Sostener alcuno avvinghiandolo colle braccia e accostandoselo al petto.
- — in cädo; Tener in caldo: Fare stare una cosa presso al fuoco o sulle brage, affinchè non si raffreddi.
- — in depoxito; Tener in deposito: Aver presso di sè con titolo di deposito per restituire a chi si debba.
- — inderré; Tener indietro: Allontanare, Non lasciar accostare; e figurat. Impedire ad alcuno il suo avanzamento.
- — in dûbbio; Tener in dubbio, Tener in forse: Dar materia od occasione di star in dubbio o dubbioso.
- — in esercizio; Tener in esercizio: Dar occasione d'esercitarsi o d'operare.
- — in fren; Tener a freno o in freno o a segno o a siepe: Far che altri non esca de' termini della convenienza e del dovere.
- — in fresco; Tener in fresco: Metter a bagno nell'acqua onde si conservi fresco; e dicesi propriam. del vino.
- — in mostra; Tenere in mostra o a mostra o sulla mostra o in sulla mostra: Collocare alcuna cosa in luogo dove possa esser veduta per allettarne i compratori e indurne desiderio.
- — in moto; Tenere in moto: Far che altri si muova, Non lasciar stare in quiete V. sopra Tegnî in esercizio.
- — in nisciûn cōnto; Tenere a niente o per niente, Tenerin non cale: Aver nessnna stima, Disprezzare.
- — in paxe; Tener in pace: Porger materia d'unione, di concordia, di pace, Procurar la pace.
- — in pé; Tener in piè o in piede V. Pé.
- — in pegno; Tenere in pegno: Avere presso di sè con titolo di pegno.
- — in penn-a; Tenere a bistento, in pena.
- — in pensciōn; Tener a dozzina, a còttimo, in retta V. Pensciōn.
- — in prexōn; Tenere in carcere, in prigione: Tenere altrui carcerato.
- — in prêuva; Tenere in prova: Sottoporre alla prova.
- — in recatto; Tener alla via, a ordine, in serbo, Tener in punto, in assetto, preparato: Custodire una cosa per farne uso quando che sia.
- — in repûtaziōn; Tenere in riputazione: Sostener checchessia acciocchè sia tenuto in riputazione od in istima.
- — in sciö bäsigo ûnn-a persōnn-a; Tener uno a dòndolo, in ponte, in pendente, sulla fune, sulla corda, ecc. V. Bäsigo.
- — in segûo; Tenere in sicuro, vale Aver assicurato.
- — in speransa; Tenere a o in speranza: Fare sperare, Dar luogo a sperare.
- — in vitta; Tenere a o in vita: Conservar vivo, Mantener in vita.
- — lì; Ritenere, Tenere in serbo V. sopra Tegnî allûgâ ûnn-a cosa.
- — limitôu; Tener corto o a stretta: Dare altrui poco da spendere.
- — lōntan; Tener lontano: Proibire ch'altri s'accosti.
- — mâ; Tener male, contr. di Tener bene: Trascurare, Non custodire colla debita cura e diligenza. -– man; Tener mano o di mano V. Man.
- — ō cädo; Tenere il caldo, dicesi di vivande o d'altre materie, nelle quali duri assai il calore.
- — ō chêu cōntento; Tener allegro o contento: Tener in allegria.
- — ō collo storto; Tener il collo torto o a vite: Star in positura umile e divota.
- — ō coman o; Tenere il comando o l'imperio: Comandare, Imperare.
- — ō cōnto averto; Tenere il conto aperto: Non saldarlo.
- — ō dinâ morto; Tenere il danaro morto: Non lo trafficare, Non ritrarne utile.
- — ō pê in due scarpe; Tenere il piè in due staffe v. Pé.
- — ō posto; Tener il luogo o il posto, vale Occupare alcun posto; e talora Fare che altri non segga nel posto riserbato ad alcuno.
- — ō segretto; Tener il segreto, Tener credenza, Tenere a sè o in sè: Non manifestare le cose occulte e confidate.
- — per cōnto d'ûn; Mantener a posta d'alcuno: Mantener checchessia a requisizione d'alcuno.
- — per l'äia V. sotto Tegnî sospeizo.
- — per segûo; Tener certo o per certo, per fermo, Aver sicuro, Tener per indubitato: Credere con certezza.
- — raxōn a ûnn-a persōnn-a; Tener ragione ad uno: Fargliragione, giustizia, Far diritto ad alcuno.
- — sciû e carte; Tener su le carte V. Carta.
- — segretta ûnn-a cosa; Tener celata una cosa: Nasconderla.
- — serrôu; Tener chiuso: Fare star chiuso.
- — servitoî; Tener famiglia o servitù, vale Aver gente al suo servizio.
- — sospeizo; Tener sospeso, propriam. Tener sollevato da terra; figurat. Fare star dubbioso o in attenzione, Tener tra due, Tener in ponte o in pendente o in pastura, Dar pasto V. sopra Tegnî in bänsa.
- — sōttōmissa ûnn-a persōnn-a; Tener uno in corda: Tenerlo a freno, Non lasciarlo scorrazzare, Non dargli ansa da lasciarsi pigliar baldanza addosso.
- — streito; Tenere stretto, Tener forte: Stringere colle mani; ed anche Tenere accosto.
- — töa averta; Tener corte bandita: Far pubblica tavola, Invitar molti commensali.
- — ûn bastimento a-o remōrco; Tener un bastimento al rimurchio, vale Rimurchiarlo.
- — ûn bastimento in vista; Tener un bastimento a o in vista, vale Seguitarlo, Non perderlo d'occhio.
- — ûnn-a bōnn-a o cattiva stradda; Tener una buona o una mala via, figurat. Prendere i mezzi necessarj o adattati per far checchessia, ovv. Andar fuori della buona strada, Far passi falsi.
- — ûnn-a bōnn-a o cattiva condûta; Tener una buona o cattiva vita o condotta, vale Vivere secondo i precetti morali, ovv. Vivere dissolutamente.
- — ûnn-a fortessa, ûn posto, ecc.; Tener una fortezza, un posto e sim., in term. milit. Non arrenderla, Non cederla al nemico.
- — unn-a rōtta, ûnn-a cōrsa, ecc.; Tener una rotta, una corsa. T. mar. Seguitar quella rotta, quella corsa.
- — ûn pe perso; Tener per perduto alcuno: Non far capitale della vita di lui, Darlo per ispacciato, Piangergli addosso.
- — ûn spazio; Tenere uno spazio: Occuparlo.
- — zazzûn; Tener digiuno: Fare stare altrui senza mangiare.
- — zêugo; Tener giuoco: Dar comodità di giuocare.
- — zû; Tener giù: Abbassare, Inchinare verso la parte inferiore.
- Tegnîla a-i denti; Durarla, Resistere, ecc. V. Dente.
- Tegnîse n. p. Tenersi, Abbrancarsi, Aggavignarsi, Attaccarsi, Appiccarsi a checchessia: Miæ de tegnîve, dunque cazze; Guardate di tenervi, dunque cadete.
- Attenersi, Appigliarsi: Tegnïve a-o mæ paeì; Tenetevi al mio parere.
- Rattenersi, Ritenersi, Astenersi, Contenersi, Moderarsi, Temperarsi, Frenarsi.
- — ä drita o a scinistra; Tenersi alla destra o alla sinistra, vale Andare, Incamminarsi verso la parte destra o la parte sinistra.
- — a galla; Tenersi, Stare a galla, Galleggiare.
- — all'àncoa; Tenersi all'àncora. T. mar. Continuare a stare all'àncora senza far viaggio.
- — all'orsa; Tenersi all'orza, Orzare stretto, Andare all'orza raso. T. mar. Dirigere quanto si può il bastimento all'origine del vento.
- — a mente; Tenersi a mente, Ricordarsi.
- — a mezo picco; Tenersi a mezzo picco. T. mar. Lo stesso che con ppca lunghezza di gòmona.
- — a-o largo; Tenersi al largo. T. mar. Tenersi fuori in mare, lontano dalle terre.
- — a-o vento; Tenersi al vento. T. mar. Tenersi dalla parte dove spira il vento.
- — a picco; Tenersi a picco. T. mar. Significa Che la gomona e l'àncora siano nella perpendicolare calate dalla prua.
- — a tæra; Tenersi a terra. T. mar. Navigare vicino alla terra o spiaggia.
- — a tïo, a mezo tïo de cannōn; Tenersi a tiro o a mezzo tiro di cannone. T. mar. Star *lontano una portata o mezza portata di cannone.
- — a ûn cōnseggio; Tenersi ad un consiglio: Appigliarvisi.
- — ä veja; Tenersi alla vela. T. mar. Veleggiare astenendosi dall'ancorare.
- — ä vista o in vista d'ûnn-a tæra; Tenersi alla vista d'una terra. T. mar. Navigare non istaccandosi dalla vista d'una terra.
- — ben; Tenersi bene: Governarsi con abbondanza, Farsi buon trattamento, Mantenersi in ottimo stato.
- — cäo; Farsi caro, Far caro di sè V. Cäo add.
- — cädo; Tenersi caldo: Non si lasciare offendere dal freddo.
- — dattōrno; Tenersi attorno: Aver presso di sè, Mantenersi a' fianchi.
- — de bōn; Stimarsi un gran fatto V. Bōn add.
- — drïto a ûn lêugo, Tegnîse drïto in pé V. Drto add.
- — e carte ä cëa; Badare a sè V. Carta.
- — in linea; Tenersi in linea: Non uscir dalla fila; e in term. di evoluzione navale Mantenersi in linea cogli altri vascelli della squadra.
- — in panno; Tenersi in panna o in pano. T. mar. Disporre o Imbrogliar le vele in tal modo che le une facciano avanzare il bastimento e le altre lo facciano rinculare o indietreggiare, e quindi esso rimanga quasi nello stesso luogo.
- — in rōtta; Tenersi in rotta. T. mar. Seguitare la rotta ordinata.
- — in scë gambe; Tenersi sulle gambe, vale Reggersi in piè.
- — in sce l'artûa d'ûnn'ìsoa, d'ûn cavo, ecc.; Tenersi sulla latitudine d'un'isola, d'un capo, ece. T. marin. Tenersi ritto navigando verso un'isola, un capo o sim.
- — largo; Tenersi largo, vale Star discosto; e parlandosi di scrittura, Scrivere largo.
- — ne-i ægue d'ûn bastimento; Tenersi nelle acque d'un bastimento. T. mar. Seguire un bastimento nella sua scia, Farne la stessa rotta.
- — ō cappello, a beretta; Tenersi in capo, vale Tenersi in testa il cappello o il berretto, i quali si cavan poi in segno di riverenza o per salutare altrui.
- — onorôu d'ûnn-a cosa; Tenersi onorato d'una cosa, vale Recarsela ad onore.
- — ō rie; Tener le risa: Non ridere, Raffrenare il riso.
- — pe bello, pe dotto; Aver il baco o il pugniticcio di bello, di dotto e sim.: Piccarsi di bello, di dotto, cioè Tenersi, Stimarsi o Credersi bello, dotto o sim.
- — prōnto; Tenersi pronto o in pronto o all'ordine: Tenersi preparato, allestito.
- — sōttovento; Tenersi al sottovento. T. mar. Tenersi in parte opposta ovv. lontana da quella, da cui spira il vento.
- — streito; Tenersi stretto, contr. di Tenersi largo, vale Tenersi accosto; e se parlasi di scrittura, vale Scrivere strettamente, molto accosto.
- Tegnîsela in ti denti V. Dente.
- Chi cäo se ten, cäo se vende V. Cäo add.
- Chi ghe l'ha se ghe ō tëgne; Chi ha lo tenga e chi n'è ito peggio, suo danno, Ognua dal canto suo cura si prenda.
- L'é tanto laddro quello chi arröba cōmme quello chi piggia o ghe ten man V. Arröbâ.
- Nō poeì tegnî ûn petto; Non tenere un cocomero all'erta, dicesi di Chi ridice tutte le cose segrete o non segrete che gli son dette.
- Nō poeise ciù tegnî; Non potere più stare alle mosse: Non poter contenersi.
- Nō poeise tegnî de parlâ o de scrive; Aver la cacajuola alla lingua o alla penna: Scrivere o Parlare smoderatamente.
- Nö tegnieiva e cadenn-e V. Cadenn-a.
Voci vicine: teatrin; tecciâse; teccio; tecciōso; tediâ; tegnî; tëgnitamente; tegnûa; tegnûo; teja; teiga.