serrâ
Fonte: Diçionäio zeneise-italian «Giovanni Casaccia» 2ª ed. (1876)
- v. a. Serrare, Chiudere: Opporre ud apertura qualunque lo strum. suo proprio per chiuderla acctò non entri od esca cosa alcuna, però colle differenze seguenti: Serrare è Porre un ostacolo maggiore al passaggio d'una cosa per mezzo di toppa o chiave, catenaccio e sim.; Chiudere propriam. significa Coprire un'apertura o altra cosa patente con un corpo che la renda inaccessa al piede, alla mano e anche alla semplice vista. Si chiude un uscio, un'imposta, una finestra coi vetri e con le imposte; un armadio con gli sportelli; una cassa, un baule, una scatola col coperchio ecc.; si chiude un campo con siepi; nè quello è Serrare; si chiude una porta colla semplice imposta, ma si serra con la chiave ToAsso, Sinon. ).
- Serrare, per Stringere, Comprimere.
- per Terminare, Finire, Conchiudere.
- In nent. assol. Pareggiare il dente, e dicesi de' cavalli ed anche delle bovihe quando avendo messo fuori tutti i denti, ed essendo giunti alla loro naturale grossezza, non si conosce più l'età loro.
- Nel giuoco della dama, vale Aver fatto il pieno, e si dice Quando tutte le tavolette sono impostate in modo che l'avversairio non può allogarvi le sue; e così dicesi d'altri giuochi, come del filetto (tela), domino, ecc. Chiudere, per Circondare un luogo di mura, di siepi, ecc.: Ian serrôu tûtta a villa de sëze; Hanno chiuso tutta la villa di pruni.
- In signific. neut. per Combaciare, Sigillare, Turar bene: Miæ che quella scàtoa a sære ben; Procurate che quella scatola chiuda bene.
- — a porta in ta faccia V. Porta.
- — a stalla guando i bêu sōn scappæ V. Bêu.
- — ä vitta; Serrare alla vita, dicesi delle vesti strette che combaciano alla persona. co-a ciave; Serrare o Serrare a chiave, Chiavare.
- — de fêua; Serrar fuora, Fuorchiudere V. Fêua.
- — drento; Chiudere, Rinchiujere, ed anche Serrar dentro.
- — e veje; Serrar le vele, vale Piegarle, Accoglierle sul pennone e legarle dopo averle primieramente imbrogliate.
- — fêua da porta V. Porta.
- — i êuggi, Serrâ i êuggi a ûnn-a persōnn-a V. Êuggio.
- — ō barcōn in ta faccia V. Barcōn.
- — ō crocco; Cessare, Finire V. Crocco.
- — ûn in t'ûn lêugo; Chiudere alcuno in un luogo: Porlo in luogo donde non si può uscire.
- — ûn libbro; Chiudere (e non Serrare) un libro.
- — ûnn-a lettera; Serrar una lettera, vale Sigillarla; e anche Terminarla, Finirla.
- — ûnn-a persōnn-a fra quattro mûage; Chiuder uno fra quattro mura, vale Imprigionarlo.
- — ûnn-a procesciōn, ûn convoglio, ecc.; Chiudere una processione, una schiera, un convoglio o sim., vale Andar dietro a tutti.
- Chi ben særa, ben arve; Chi ben serra, ben apre o ben trova V. Arvî (verbo).
- Un continuo arvi e særa V. Arvî (verbo).
- Serrâse n. p. Chiudersi, Serrarsi dentro.
- Parlandosi di piaghe o sim., Rimarginarsi, Rammarginarsi, Saldarsi, Cicatrizzarsi.
- Serrâse in casa; Chindersi in casa: Non uscirne.
- — in t'ûn mōnestê, ecc.; Chiudersi in un chiostro, in un monastero e sim., vale Farsi religioso, claustrale.
- — ûn dïo tramezo a ûnn-a porta; Pigliare o Farsi un granchio a secco, si dice dello Stringersi un dito tra due cose, per la quale stringitura il sangue ne viene in pelle.
- v. a. Segare: Recidere con sega.
Voci vicine: serietæ; serio; serpàn; serpentinn-a; serpezzâ; serrâ; serrabosse; serraggia; serraggio; serrapennoin; serratûa.