pensciëo
Fonte: Diçionäio zeneise-italian «Giovanni Casaccia» 2ª ed. (1876)
- s. m. Pensiero e Pensiere, antic. Pensero: L'atto particolare, con cui l'anima percepisce, considera, riflette, osserva, immagina, si ricorda, giudica, ragiona. Pensiero, per Quella lieta o trista affezione di animo che nasce dal pensare.
- Cura, Diligenza, Affetto dell'animo inteso a checchessia.
- Inquietudine d'animo, Affanno, Pena, Sollecitudine.
- Prima idea, Schizzo, Disegno d'una composizione, ecc.
- Orecchino V. Pendin.
- Viola del pensiero, Viola di tre colori o tricolorata, Fior di Giove, Minuti pensieri, Suocera e nuora. T. bot. Viola tricolor. Pianta, la cui radice è fibrosa; manda delle foglie che nel nascere sono tonde e dentate come quelle dell'edera terrestre, che nel crescer poi s'allungano; ha i fusti serpeggianti triangolari e di dentro concavi, ne' quali per intervallo sono alcuni nodi, dalla cui concavità escono i ramoscelli che producono i fiori somiglianti alia Viola mammola, composti egualmente di cinque foglie di tre colori, cioè turchino, porporino e bianco-giallo; essi non hanno odore. È pianta annna.
- Cangiâ pensciëo; Mutar pensiero: Rompere il proponimento.
- Cento tïe de pensciëi nō pàgan ûnn'ōnsa de debiti; Cento libbre di pensieri non ne pagano una di debiti. Prov. chiaro.
- Depōnn-e ō pensciëo d'ûnn-a cosa; Levarsi dal pensiero una cosa, Farne fuoco, Non ci pensar più.
- Ëse sōrva pensciëo; Essere o Stare sopra pensiero o appensato: Profondarsi soverchiamente ne' suoi pensieri, Essere assorto, immerso nei medesimi.
- I penscëi fan vegnî vëgi avanti ō tempo; I troppi pensicri fanno mettere il pel canuto, Acceleran la vecchiaja i rei travaglj, Abbreviasi la vita negli affanni.
- Levâse da-o pensciëo ûnn-a cosa o persōnn-a V. qui avanti Depōnn-e ō pensciëo ecc.
Voci vicine: pennello; pennoæle; pennōn; pensâ; pensamento; pensciëo; penscierōso; pensciōn; penscionâ; penscionante; penscionôu.