carta
Fonte: Diçionäio zeneise-italian «Giovanni Casaccia» 2ª ed. (1876)
- s. f. Carta V. Pappê.
- Carta, parlandosi di Libro o Foglio stampato, dicesi Ciascuna parte del foglio ripiegato, sulle cui opposte superficie è o può essere stampata una pagina.
- per Un piccolo quadrato di cartone sottilissimo e ben liscio, nel quale sono stampati da un lato diversi punti e figure, che diconsi Pali o Semi (Merçe); e l'aggregato d'un certo numero di essi chiamasi Mazzo, per uso di giocare a diversi giuochi.
- Nel num. del più pigliasi anche colletivam. per Certificati necessarii a chiunque viaggia, come passaporto, attestati di buona condotta, carte di sicurezza e simili.
- — bollâ; Carta bollata o da bollo.
- — d'agōgge; Cartina d'aghi: Involtino quadrangolare di carta, per lo più turchina, nella quale il fabbricante pone qualche centinaio o altro determinato numero d'aghi.
- — da navegâ; Carta da navigare o nautica, Carta marina: Quella dove sono figurate le coste, gli scogli, la profondità dell'acqua, ecc., e per cui mezzo i naviganti riconoscono i loro viaggi.
- — de mûxica; Carta di musica: Carta preparata con quelle cinque linee nere, dette Rigo, che servono a scrivervi sopra i caratteri della musica.
- — de procûa; Carta di procura, o semplicem. Procura: Scrittura colla quale si dà altrui autorità di operare in nome e invece di se medesimo.
- — de puntaiêu; Carta di spilli: Foglio ripiegato più volte su di sè, in cui sono più filari di spilli.
- — de sicûressa; Carta di sicurezza: Certificato che il buon governo rilascia ad un individuo contenente nome e descrizione personale, ecc., onde all'occorrenza possa essere assistito e protetto dalla forza pubblica.
- — dō miäcoo; Carta del miracolo: Nel giuoco delle carte dicesi Quella che abbisognando al giuocatore, ed essendo rimasta sola nel mazzo, appunto gli viene.
- — geografica; Carta geografica: Quella dove sono figurati i paesi e le provincie.
- — lûcida V. sotto Carta trasparente.
- — monetâ; Carta moneta o Carta monetata: Quei biglietti, cui la legge ordina, in certi casi d'urgenza, di ricevere in pagamento in luogo di numerario metallico.
- — trasparente; Carta lucida, Carta gelatina: Certa sorta di carta sottilissima e trasparente che serve a lucidare o calcare.
- — velinn-a; Carta velata: Carta finissima, così detta perchè imita la bianchezza e levigatezza della pergamena. Chiamasi anche Carta velina, denominazione più immediatamente tratta dalla lingua francese, nella quale Vétin vuol dire Cartapecora o Pergamena.
- Carta canta e villan dormi; Carta canti e villan dorma, Chi ben istrumenta, ben s'addormenta V. Cantâ verbo.
- Alsâ e carte; Alzar le carte V. Alsâ.
- Ammersâ e carte; Sceglier le carte V. Ammersâ.
- Appuntâ ûnn-a carta; Puntare una carta, in term. di giuoco vale Tassarla.
- Cangiâ e carte in tōa; Scambiare i dadi, Scambiare le carte in mano V. Cangiâ.
- Dâ carta gianca; Dar carta bianca, Dar foglio iu bianco, figurat. vale Rimetter l'affare nell'arbitrio altrui.
- Dâ e carte; Dar le carte, vale Dispensarle a'giuocatori.
- Fabbrica de carta; Cartiera V. Cartëa.
- — de carte; Fabbrica di carte da giuoco.
- Fabbricante de carta; Cartajo V. Pappeâ.
- — de carte; Cartajo, Colui che fabbrica le carte da giuoco.
- Fâ carte; Far le carte. In term. di giuoco vale Mescolarle avanti di darle a' giuocatori; e talora per metaf. dicesi di Chi più degli altri ciarla nelle conversazioni, che in questo signif. dicesi anche Tenere il campanello.
- Mette in carta; Mettere o Porre in carta, vale Mettere in iscritto; dicesi anche Incarteggiare, ma è voce antica.
- Mi son carta reale; Io son carta reale, dicesi quando nel cominciar un discorso si vuol prevenire altrui di volergl: parlar chiaro e senza rispetti umani.
- Remesciâ e carte; Scozzar le carte, Batterle: Mescolarle avanti di darle ai compagni di giuoco.
- Tegnîse e carte ä cëa; Badare a sè, dicesi comunem. A chi vuol censurare altrui, mentr'egli non è immune da difetti: Tegnïve e carte ä cëa; Badate a voi stesso.
- Tegnî sciù e carte; Tener su le carte, in term. di giuoco vale Tenerle alquanto accostate al petto per non lasciarne vedere i semi all'avversario.
- Vortâ a carta; Voltar la carta, figurat. vale Mutar discorso.
- Zûgâ a-e carte; Giocar alle carte. Il giuoco delle carte fu inventato dal Grignoart per divcrtimento di Carlo VI re di Francia.
- Zûgâse ûnn-a carta; Giocarsi una carta, figurat. vale Tentare un colpo.
Voci vicine: carrettōn; carriêu; carrin da carossa; carrò; carrōn; carta; cartâ; cartabōn; cartabûxa; cartabûxin; cartapecora.