campo
Fonte: Diçionäio zeneise-italian «Giovanni Casaccia» 2ª ed. (1876)
- s. m. Campo al plur. Campi e antic. Càmpora: Spazio di terra, ordinariam. piano, dove si semina grano e simili.
- Campo, per l'Attendamento e l'Ordinamento dell'esercito in campagna, e gli Alloggiamenti dell'oste e l'Oste medesima o l'Esercito accampato a combattere.
- Metaf. vale Opportunità, Occasione, Tempo, Agio, Comodo, Luogo, onde: Dâ campo de fâ ûnn-a cosa; Dar campo di far checchessia, vale Dar comodo, occasione, agio, ecc.
- Metaf. pure vale Subbietto d'occupazione, Materia di favellare, di scrivere e simile.
- In term. di Disegno, dicesi Lo spazio del quadro o del basso rilievo, sopra il quale sono distribuite le figure o le cose scolpite o dipinte.
- In term. d'Arald., Quello spazio dello scudo, nel quale si dipingon le imprese, gli stemmi o simili: Crōxe rōssa in campo gianco; Croce rossa in campo bianco. -. a marso; Maggese, Maggiatico e Maggiatica: Campo lasciato sodo per seminarlo l'anno vegnente.
- — de battaggia; Campo di battaglia, Campo d'arme: Il luogo nel quale si combatte, si fa la battaglia.
- — de bazann-e; Baccellajo: Luogo piantato di baccelli.
- — de pöisci: Pisellajo e Pisellaja: Luogo in cui coltivansi e germogliano i piselli.
- — de spàragi; Sparagiaja: Luogo piantato di sparagi.
- — santo V. Cumposanto.
- A campo averto; A campo, A campo aperto. Posto avverb. vale In campagna aperta.
- Decidde in sciö campo; Conchiudere sul campo.
- Fâ campo raso; Far piazza pulita.
- Levâ ō campo; Levare il campo, Togliere gli alloggiamenti, Levarsi da oste.
- Mette in campo; Mettere a campo o in campo, vale Metter fuori, Tirar fuori, Produrre.
Voci vicine: campanin; campann-a; campanōn; campezzâ; campiōn; campo; camposanto; campûccio; camûscio; can; canâ.