acca
Fonte: Diçionäio zeneise-italian «Giovanni Casaccia» 2ª ed. (1876)
- s. f. Acca: Lettera ottava dell'alfabeto.
- Acca, comun. usasi per Nulla, Cica, Punto, Un frullo, Uno zero, Un jota, Uno straccio, ecc.: Nō me n'importa ûnn'acca: Non me n'importa un'acca, un frullo, uno zero, ecc.
- Fâ all'acca; Fare a mezzo, a metà, a comune, a comunella, in comunaltà, Fare a combutta (voce bassa), vale Accomunare, Far partecipe o Spartire checchessia fra due o tre in eguali porzioni.
- No ne savei ûnn'acca; Non saperne un'acca, Non ne saper boccicata o biracchio o uno straccio, vale Saperne un bel niente..
- Nei pubblici incanti è voce che usasi gridare dal banditore tre volte, distinte l'una dall'altra, annunziando ad ognuna di esse le offerte fatte dai compratori, e deliberando alla terza l'oggetto esposto in vendita al maggior offerente, così: Acca ûnn-a; Offerta prima; Acca due; Offerta seconda; Acca træ; Terza ed ultima offerta.
Voci vicine: a cavallo; a cavallōn; a cavo; a caxo; acaxù; acca; accabannâse; àccai (a-i tempi d'); accajâ; accalappiâ; accamallôu.