rōmpî
Vivagna: Diçionäio zeneise-italian «Giovanni Casaccia» 2ª ed. (1876)
- v. a. Rompere, Spezzare: Ridurre in pezzi una cosa intera; Frangere, Infrangere.
- Fallire, Far fallimento: Il cessare che il mercante fa de' suoi pagamenti per accidenti sopraggiuntigli o per perdite ch'egli abbia fatto.
- — a faccia; Mandare o Tirar giù la buffa o la visiera, figurat. vale Non aver vergogna, nè faccia.
- — a faccia a ûn; Rompere il mostaccio, il muso, il ceffo ad alcuno, vale Rompergli il viso percuotendolo.
- — a giassa; Rompere il diaccio V. Giassa.
- — a mariela; Guastar la porrata o la matassa, Romper l'uovo in bocca V. Mariela.
- — a testa; Rompere, Spezzare o Tòrre la testa o il capo, figurat. vale Infastidire, Nojare, Importunare e simili.
- — e corne a ûn; Rompere o Fiaccar le corna ad alcuno, vale Dargli sul capo, Rompergli il capo.
- — e scàtoe, e tavernelle; Romper le tasche, le tavernelle, i corbelli, figurat. e nell'uso vale Dar briga, noja, Infastidire, Nojare, Importunare, ecc.
- — i êuve; Schiacciare o Scocciare le uova: Rompere il guscio alle uova che si voglion adoperare per cibo.
- — l'amicizia; Romper il fuscellino, figur. vale Romper l'amicizia con uno, Cessare d'essergli amico.
- — ō cavagno in te vendegne V. Cavagno.
- — ō collo a ûnn-a mercanzia, ō collo a ûnn-a zōvena V. Collo.
- — ō disnâ, a çenn-a; Rompere il pranzo o la cena, vale Guastarlo mangiando poco avanti di pranzare, di cenare.
- — ō patto, e lezzi, ecc.; Rompere il patto, le leggi, gli statuti, gli ordini, ecc., vale Trasgredirli, Non osservarli.
- — ō proponimento; Rompere il proponimento, vale Mutar pensiero ō sêunno; Rompere il sonno, vale Far destare, Far cessare il sonno, Guastare il sonno.
- — ō silenzio; Rompere il silenzio: Cominciare a parlare.
- — ō zazzûn; Rompere il digiuno: Violar il digluno prescritto dalla Chiesa.
- — ûnn'armâ, ecc.; Rompere un'armata, un esercito, vale Vincerli, Fugarli.
- — ûnn'opera; Scompletar un'opera, detto di libri, vale Render un'opera incompleta.
- Rōmpîla con ûn; Romperla con alcuno, vale Lasciarne l'amicizia.
- Rōmpîse n. p. Rompersi, Spezzarsi, Andare in pezzi.
- — a testa; Rompersi il capo, oltre il proprio signif., figurat. vale Infastidirsi, Inquietarsi; e talora anche Usar soverchia applicazione, che in tal senso dicesi pure Stillarsi o Beccarsi il cervello.
- — ō collo o l'osso dō collo; Rompersi o Fiaccarsi il collo V. Collo.
- — ûnn-a venn-a in pëto; Rompersi una vena dello stomaco, Rompersi il sangue, Vomitare sangue.
- A lengua a n'ha d'osso, ma a rōmpe l'ōsso; La lingua non ha osso, ma rompe il dosso.
- Chi nō rōmpe scrōsce... Prov. nostro che non ha precisa corrispondenza ital. ed usasi figurat. per dinotare Che per un verso o per l'altro tutti andiamo soggetti a qualche peripezia.
- In casa dō barba chi rōmpe paga; Chi rompe paga. Prov. di chiaro significato.
- Nō me stâ a rōmpî a divoziōn; Non mi romper la divozione, m. b. e vale Non mi frastornare.
- Nō me rōmpî quello che ti nō m' hæ fæto; Non mi rompere quello che non m' hai fatto, dicesi nell'uso per Non frastornarmi, Non mi romper le tasche, i corbelli, la divozione, ecc.
- Zûgâ a rōmpî; Giuocare a scoccetta V. Zûgâ.
Voxe vexiñe: roloè; rōman; rōmaniata; rōmanin; rōmbo; rōmpî; rōmpiballe; rōmpicollo; rōmpifeste; rōmpimento de testa; rōmpiscàtoe.