nettezzâ
Vivagna: Diçionäio zeneise-italian «Giovanni Casaccia» 2ª ed. (1876)
- v. a. Forbire, Nettare, Pulire: Verbi che abusivam. si usano come sinonimi, ma che hanno una distinzione fra loro. Forbire propriam. è Levare le immondezze dalle superficie de' corpi col mezzo di qualche arredo, così: - Forbire il naso col moccichino, Forbire gli occhi, la fronte, la faccia col fazzoletto; Nettare ha significazione più estesa, ed è Far netta una cosa in più modi, Astergerla, Mondarla; Pulre, oltre la generica nozione di levar gl'imbratti, include altresi quella di Rendere col mezzo degli strofinatoj le superficie de' corpi così nitide che diventan grate alla vista. Propriam. parlando si può Nettare e non Pulire, cioè si può Nettare un corpo col toglicrgli il sudicio e nulla più. L'azione del pulire non si ferma a questo, ma fa che il corpo nettato acquisti una certa lucentezza; altro è nettare le scarpe altro è pulirle.
- — i denti; Bianchire, Ripulire i denti.
- — ûnn-a persōnn-a; Sbusare, Ripulire uno V. Arrûxentâ verbo) nel 3o signif.
- — ûn piatto, ûn tōndo, ecc.; Terminare un piatto, ecc., figurat. dicesi del Mangiar tutto quanto in esso si trova.
- Netezzâ e n. p. Nttarsi, Pulirsi, Ripulirsi.
- s. f. Nettatura: L'atto o L'effetto del nettare, di pulire.
Voxe vexiñe: nescio; nesciô; nèspoa; nessa; nessetta; nettezzâ; nettixe; netto; nettô; nêua; nêuo (a).