mandâ
Vivagna: Diçionäio zeneise-italian «Giovanni Casaccia» 2ª ed. (1876)
- v. a. Mandare: Comandare che si vada; Inviare, Spedire.
- Mandare, usasi anche assolutam. senza esprimere la persona o la cosa che si manda: G'hò mandôu a fâ ûnn-a vixita; Mandai a fargli una visita, a visitarlo.
- per Concedere: Prego ō Segnô ch'ō ve mande fōrtûnn-a; Prego il Signore che vi mandi ventura.
- — a balla; Mandar la palla: Nel giuoco della palla si dice del Tirarla sul tetto o alla volta di quelli con cui si giuoca.
- — a ciammâ ûnn-a persōnn-a; Mandar per uno, vale Mandarlo a chiamare, Farlo venire a sè.
- — ad esecûziōn; Mandare ad esecuzione, vale Eseguire.
- — a dî, a ciammâ, ecc.; Mandar dicendo, Mandar chiamando e sim., vagliono Mandar a dire, Mandar a chiamare, ecc.
- — a fâ leze ûnn-a persōnn-a V. Leze.
- — a fōndo ûn bastimento; Mandar a fondo o a picco un bastimento, vale Sommergerlo.
- — a legnægo; Mandar a Legnago (paese del Veronese), vale Percuotere col bastone, Bastonare V. Bustōnâ (verbo).
- — all'atro mondo; Mandar all'altro mondo alcuno, vale Mandarlo all'altra vita, Farlo morire.
- — a lûssin V. questa locuz. alla sua sede alfab.
- — a picco V. sopra Mandâ a fōndo.
- — a posta; Mandare a posta, cioè Mandare alcuno o alcuna cosa per qualche determinato effetto.
- — a riverî; Mandare raccomandazione, Mandare a riverire, a salutare.
- — a sfiddâ; Mandare il guapto, cioè il segno della disfida.
- — co-e gambe all'äia; Mandar a gambe alzate o levate, Mandar all'aria, figurat. Far andare altrui in precipizio, Rovinarlo.
- — co-i ciû; Mandar tra i più, vale Far morire.
- — da Erode a Pilatto; Mandar da Erode a Pilato: Mandar alcuno da una persona ad un'altra coll'pparenza di giovarle, ma senza concludere
- — inderrê; Rimandare, Mandar indietro.
- — in exilio; Mandar in esilio, Esiliare, Proscrivere.
- — in fûmme ûn progetto, ecc.; Mandar in fumo un progetto, un trattato e sim., vale Sventarlo, Renderlo vano.
- — in menissi; Mandar in bricioli, in minuzzoli; Sminuzzolare, Stritolare.
- — in paradiso; Mandar cogli angioli a cena, vale Uccidere.
- — in Piccardia; Mandare in Piccardia, figurzFar impiccare.
- — in rovinn-a; Mandar in rovina, in precipizio, in esterminio, in malora, vale Rovinare V. spra Mandâ co-e gambe all'äia.
- — in sä e in là; Mandar attorno, vale Mandare or qua e or là.
- — in scë förche; Mandare al diavolo, alle birbe, alle forche, Dare il cencio, lo sfratto: Discacciare da sè con vilipendio.
- — ûn abito a stûdio; Mandar un vestito o s leggere, a studio, vale Impegnarlo.
- — via; Mandar via, Licenziare, Congedare, Dare l'erba cassia, Dar il puleggio, il cencio o l'ambio o lo sfratto.
- — via in sce duî pê; Mandar via in tronco.
- — z; Mandar giù, Ingojare, Ingollare, Inghiottire, Trangugiare.
- Andæ che ō Segnô ō ve ne mande; Andate in pace o alla pace di Dio, Andate inbuon'ora: Modo di licenziare altrui con bella maniega ge per lo più i poveri, ai quali non si può oog si vuol fre elemosina.
- Chi vêu vadde, chi nō vêu mande; Chi vuol vada e chi non vuol mandi, Chi va lecca e chi non va si secca, Non hai più bel messo che te stesso. Prov. dinotanti che Chi vuol ottenere una cosa vada per sè.
- O Segnô ō manda ō pan a chi nōn ha de denti V. Dente.
Voxe vexiñe: mancinaddo; mancinn-a; manco; mancomâ; manda; mandâ; mandarin; mandamento; mandatäio; mandillâ; mandilletto.