discreziōn
Vivagna: Diçionäio zeneise-italian «Giovanni Casaccia» 2ª ed. (1876)
- s. f. Discrezione e antic. Discrizione, Discretezza, Moderazione, Temperanza.
- A discreziōn; A discrezione: Ad arbitrio, A volontà; ed anche Secondo la discrezione, Con onestà, Con equità.
- A discreziōn a l'é a moæ le virtù; La discrezione è la madre delle virtù ovv. la madre degli asini, cioè Insegna a ciascuno quel che conviene.
- Andâ in t'ûnn-a cosa sensa discreziōn; Far alcuna cosa senza discrezione: Eccedere nel farla.
- Annidadiscreziōn; Anni della discrezione: Quelli ne' quali comincia l'uomo a saper usare per modo la ragione.
- Aveì ûn pö de discreziōn; Aver un po' di discrezione: Procedere con moderazione.
- Beati i ûrtimi se i primmi han discreziōn; Beati gli ultimi se i primi hanno discrezione. Prov. che dicesi per celia a tavola nel servirsi delle vivande.
- Intende pe discreziōn; Intendere per discrezione: Intender per proprio accorgimento l'altrui mal composto e oscuro discorso.
- Réndise a discreziōn; Rendersi o Darsi a discrezione, dicesi del Rimettersi liberamente le soldatesche o le piazze o simili, alla discrezione del vincitore, senz'altri patti o capitoli.
- Stâ ä disereziōn d'ûnn-a persōnn-a; Stare a discrezione d'uno: Esser sottoposto all'arbitrio altrui.
Voxe vexiñe: disciplinôu; discipôu; discolo; discorrî; discorscivo; discreziōn; dicûsciōn; discûtte; disegnâ; disegnatô; disertâ.