cavâ
Vivagna: Diçionäio zeneise-italian «Giovanni Casaccia» 2ª ed. (1876)
- s. m. Grascino. Chiamavasi già da noi Quel ministro basso degli Edili, il quale avea special obbligo d'invigilare a che si dèsse il giusto peso ai compratori di derrate, che le grasce si vendessero legittime, ecc. L'etimol. della voce genovese sembra dal verbo latino Caveri, Guardarsene, Starne all'erta; ovv. anche dalla voce turca Cavass, che in Costantinopoli equivale a Guardia municipale o qualche cosa di simile. Oggidì vennero aboliti e sostituiti dalle Guardie Municipali V. Cantoné nel 2o significato.
- v. a. Cavare: Far un buco nella terra con arnesi da ciò, Scavare; e talora anche Zappare attorno ad una pianta, che in questo significato dicesi anche Scalzare.
- Cavare, per Levare una cosa dond'ella si trova, Trarre V. Levâ.
- — Detto di scritti, vale Copiare.
- — per Isvellere o Levar dal suo luogo con qualche forza una cosa che vi sia attaccata, come: Cavâ i êuggi, i denti, ecc.; Cavar gli occhi, i denti e simili, vale Svellerli, Strapparli.
- — a môula; Smidollare: Tôr via la midolla dalle ossa.
- — sangue; Cavar sangue V. Levâ.
- Cavâse da ûnn-a cosa; Cavarsi da checchessia, vale Liberarsene.
- Cavâseghea bell'e ben; Cavar buon viso da checchessia, vale Riuscirne bene, Trarne vantaggio, utile.
Voxe vexiñe: cautelâ; cauterizzâ; cauterizzaziōn; cauziōn; cava; cavâ; cavadenti; cavafango; cavaggëo; cavagna; cavagnâ.