tesōïe
Fonte: Diçionäio zeneise-italian «Giovanni Casaccia» 2ª ed. (1876)
- s. f. pl. Cesoje, Fòrbici: Strum. d'acciajo per uso di tagliare, composto di due lamine imperniate nel mezzo, e da esso in là taglienti nella parte di dentro, che, serrandosi l'altra parte, si stringono e tagliano; dicesi anche Forbice, Forbicia, e Fòrfici, ma son voci poco usate.
- — che giàscian; Forbici che cincischiano o cincistiano, e più particolarm. Forbici che sbiasciano, dicesi di Quelle che si stringono senza tagliare o perchè difettose o perchè male adoperate.
- — co-a molla; Forbici a molla: Forbicette che hanno due lame come le precedenti, le quali invece di terminare in anelli, sogliono avere quasi per manico di ciascuna lama un temperino, e si aprono per forza di molla.
- — da ammōccâ ō lûmme; Smoccolatojo.
- — da tōnde o tōsâ; Cesoje e più comunem. Forbici: Altro strum. da tagliare fatto d'un sol pezzo, ripiegato nel mezzo a foggia di molla, la quale chiamasi Il calcagno. Adoprasi specialm. per tosare le pecore, per tagliare i crini ai cavalli intorno al piede e ad altri usi.
- Aveì panno e tesoïe V. Aveì.
Voci vicine: tescitô; tescitûa; tesciûo; tesoê; tesōiâ; tesōïe; tesōietta; tesōiette; tesöu; téssoa; testa.