fōndo
Fonte: Diçionäio zeneise-italian «Giovanni Casaccia» 2ª ed. (1876)
- s. m. Fondo: La parte inferiore di checchessia, e specialm. delle cose concave: Fōndo da bōtte, da pûgnatta, dō bastimento, ecc.; Fondo della botte, della pentola, del bastimento, ecc. Fondo, per Centro o La parte più intima, la più celata di checchessia: In tō fōndo dō chêu; Nel fondo del cuore.
- Parlandosi di luogo, dinota La parte più lontana, più remota, ed anche la meno frequentata: In fōndo da stradda, In t'ûn fōndo de prexōn; In fondo alla strada, Nel fondo d'un carcere.
- per L'essenziale, Il capo principale, Il punto d'un affare, d'una lite, ecc.
- Nella Pittura dicesi Il campo in cui sono gli oggetti d'un quadro.
- — da scàtoa; Fondo della tabacchiera: Tutta la parte inferiore della scatola, nella quale è contennto il tabacco. Fōndo dicesi anche il Disco inferiore della scatola, esclusa la fascia.
- — de cascia; Fondo di cassa: Danaro che si ha in serbanza nella cassa per usarne ne' bisogni straordinarii.
- — di diamanti; Fondo de' diamanti: Quell'apparenza che sembra rifletta la vista di chi vi si affissa; ed altresì La loro profondità e grossezza.
- — dō cappello; Cucùzzolo: La parte superiore del cappello.
- — dō mâ; Fondo del mare: La superficie della terra sotto l'acqua del mare. Coll'aggiunto di Buono o Cattivo, serve a dinotare che la qualità della terra sotto il mare è capace o no di ritener l'àncora.
- — dō sciûscetto; Fondo del manticetto: Il palco (tōa) inferiore dello stesso.
- Fōndi; Fondi, Beni stabili, Poderi, Capitali.
- — di cäsoin, de braghe, ecc.; Fondi de' calzoni, delle brache e simili vestimenti, si dice Quella parte che alla forcatura dell'uomo corrisponde.
- — d'ûnn-a casa, d'ûn palasso; Sotterranei, e comunem. in Toscana Fondi: Luoghi sotterranei e molto interni, come cantine. ecc.
- A fōndo m. avv. A fondo, Affondo, Nel fondo, contr. di A galla.
- Andâ a o a-o fōndo; Andare a fondo o al fondo o a picco, vale Affondare, Sommergersi.
- — a-o fōndo d'ûnn-a cosa; Andare al fondo di una cosa, metaf. vale Andarne alla radice, Vo-. lerne sapere il vero, Approfondirla.
- Da çimma a fōndo V. questa voce alla sua sede alfab.
- Dâ fōndo; Dar fondo, Fondeggiare, Gittar l'àncora. T. mar. Il fermarsi le navi sull'àncora.
- Ëse de bōn fōndo; Esser di buon' indole, di buon carattere.
- Mandâ a fōndo; Mandare a fondo o a picco, vale Affondare, Sommergere.
- Nōn aveì ni fin e ni fōndo; Non aver nè fine, nè fondo, vale Essere immenso, non compreso da termine alcuno.
- O daeiva fōndo a ûn Stato; E' darebbe il fondo ad una nave di sughero. Dettato che dicesi d'un grande scialacquatore, cioè Che metterebbe in fondo una nave fatta o carica di sughero (natta), che per natura sta sempre a galla e non può affondare. O mōndo ō l'é riōn'o, chi nō sa navegâ va a-o fōnlo; Il mondo è un coso tondo che rullando va da sè, e chi svia la strada precipita. Prov. facile ad ogni intelligenza.
- O rûxentâ ō tōcca ō fōn lo; Il secchio rade il fondo del pozzo, La candela si spegne, Siamo al fondo del sacco: Dettato prov. che vale Essere quasi in rovina, Aver più poco da spendere.
- Saveì ûnn-a cosa a fōndo; Saper una cosa a fondo, figurat. vale Saperla bene, Averne perfetta nozione.
- Stâ a-o fōndo; Stare a o al fondo: Non galleggiare.
- Vedde ō fōndo a ûnn-a cosa; Dar fondo a checchessia, vale Dissiparlo, Mandarlo a male, Finirlo.
Voci vicine: fōnderia; fōndetto; fondeur; fōndita; fōnditô; fōndo; fondûa; fondûaggia; fontanélla; fontann-a; foraggiâ.