fûmme
Fonte: Diçionäio zeneise-italian «Giovanni Casaccia» 2ª ed. (1876)
- s. m. Fumo e Fummo: Vapore che esala per lo più da materie che abbruciano o che son calde. Fumo, figurat. per Superbia, Fasto, Albagia, Alterigia, onde: .Aveì dō fûmme; Aver fumo, Aver fava, Aver della chiella, Essere albagioso, altero, dicesi di Chi presume di sè più che nol consente la sna condizione, i suoi talenti, i suoi mezzi, ecc.
- Andâ in fûmme; Andare, Convertirsl, Risolversi in fumo, vale Svanire, Dileguarsi.
- Fâ fûmme; Far fumo, Mandar fumo.
- Meno fûmme e ciù rosto; Manco fumo e più brace, vale Meno apparenza e più sostanza.
- Neigro de fûmme: Nero di fumo o Nerofumo: Polvere nera tratta dal fumo di legni resinosi, e più comunem. dal pino, che si mescola con olio o altro per tingere di nero, e per farne inchiostro da stampatori o da incisioni in legno. Esso cavasi pure dal fumo del carbon fossile nelle macchine a vapore e da quello delle gole de' cammini, ma è molto più ordinario del primo.
- O fûmme ō non impe a pansa; Parere e non essere è come filare e non tessere. Prov. e vale Non basta l'apparenza dove bisognano gli effetti.
- Pin de fûmme; Pien di fumo, Fumoso, figur. vale Albagioso, Vano, Leggero, e dicesi d'Uomo che presume di sè più che nol comporta la sua condizione e il suo stato.
- Tanto fûmme e poco rosto; Molto fumo e poco arrosto, Assai pampani e poc'uva, vale Molta apparenza e poca sostanza.
Voci vicine: fûmmâ; fûmmadda; fûmmajêu; fûmmasci; fûmmatô; fûmme; fûmmisterno; funzëa; funziōn; funzionâ; funzionäio.